martedì 22 luglio 2008

Primo giorno in Palo Alto

Come vi dicevo ieri l'albergo dove ci hanno messo è di superlusso.
Il posto dove andiamo non è Standford come si potrebbe immaginare ma l'AIM: American Institute of Mathematics.
Per ora è situato in una specie di capannone (la porta d'ingresso è come quella di un garage...) però poi dentro ci danno da mangiare in continuazione, caffé, biscotti, paste, verdurine, tacos, degustazione di vini... insomma... un sacco di roba... in più ci danno una diaria, ci pagano il volo transoceanico, ci porteranno all'areoporto...
Se ho capito bene un certo John Fry una quindicina d'anni fa ha deciso che voleva spendere un sacco di soldi nella matematica e ha deciso di fondare questa organizzazione noprofit (?) per organizzare workshops per l'evoluzione della matematica e le sue applicazioni.
Tutti i workshops che si tengono qui sono orgnizzati praticamente senza organizzazione: viene della gente (ovviamente le persone sono scelte in precedenza in base alle conoscenze comuni) a presentare dei problemi e poi ci sono i matematici al pomeriggio che provano a risolvere questi problemi. Ovviamente saltano fuori cose tipo che un problema è già stato risolto in teoria molto prima che si sapesse che fosse un problema nel mondo reale, oppure che i matematici si accorgono che al mondo dei vivi servono cose leggermente diverse ed iniziano a studiare cose nuove... Insomma... un modo per mettere in contatto il mondo dove vivono le persone vere con la matematica.
Qui ci sono dei Computer Scientists, degli Statistici, della gente interessata in telecomunicazione, della gente interessata in spettroscopia... e poi un po' di matematici...
Oggi è servito per dare una base di linguaggio comune... anche se c'è ancora parecchio da fare...
La prima difficoltà è quella di comunicare: per parlare con qualcuno c'è bisogno di capirsi e di avere se non necessariamente la stessa lingua almeno due linguaggi che possano essere comprensibili l'uno dall'altro...
Oggi si è fatto sostanzialmente questo e poi sono venuti fuori dei problemi che alcuni delle telecomunicazioni hanno (tipo trasmissione di dati) che in realtà sono già stati risolti parecchi anni fa...
Invece ne sono venuti fuori altri che pur venendo fuori in modo del tutto natuarle non si ha indea di come attaccare...
Boh... vedremo come andrà... l'idea mi sembra molto buona
ovviamente quando si lavora a questi livelli c'è sempre il rischio che quello che viene fuori venga usato per altri scopi (infatti il discorso dell'interesse militare in tutto questo è già venuto fuori... ovviamente in questa sede nessuno si pone problemi etici... d'altra parte o non si studia nulla oppure il rischio che quello che tu scopri per produrre macchine che riescano a scoprire dei tumori con un certo anticipo possa venire utilizzato dall'industria bellica per localizzare con maggior efficienza la posizione del nemico è altissimo...).
Per il momento mi sembra comunque che abbiano tutti una smania di fare... Il pragmatismo qua non manca... anzi... è decisamente troppo.. mah...

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