tag:blogger.com,1999:blog-14032374514257085372024-02-07T21:19:29.107+01:00lallemathlallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.comBlogger181125tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-30334833769834892532013-02-20T13:48:00.001+01:002013-02-20T13:48:30.112+01:00L'oro della GreciaContinuo a pubblicare i post di Francesco Moretti che potete comunque trovare sul suo blog:<br />
<a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.gr/" target="_blank">http://sopravvivereingrecia.blogspot.gr/ </a><br />
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Qui in Grecia è tutto fermo. Solo i governanti parlano di una possibile ripresa e di uno sviluppo che noi, i non appartenenti alla casta degli eletti, non vediamo neanche sforzandoci. Le tasse sono tante, ogni giorno ne inventano di nuove e con i tagli incredibili che hanno fatto a stipendi e pensioni è diventato impossibile mantenere il ritmo. Si stima che la disoccupazione nel solo settore privato sia arrivata al 60%....e io vi parlerò dell'oro.<br /><br />In mezzo a questo deserto di negozi che chiudono c'è un'attività in controtendenza che radicandosi proprio sulla disperazione e sul bisogno della popolazione sta facendo "affari d'oro". Qui in Grecia nascono come funghi i negozi che offrono contanti in cambio dell'oro, si possono portare gioielli di famiglia vecchi e nuovi, monete, denti e protesi odontoiatriche, orologi e ogni cosa che contenga oro e che possa essere pesata e scambiata col denaro. Spesso in una singola strada si possono contare tre o quattro di questi negozi, quando raramente vedi ristrutturare un fondo commerciale chiuso per via della crisi puoi star sicuro che vi aprirà uno di questi "Compro oro". Da mesi è così e questo fenomeno non è limitato alla sola Atene ma a tutta la Grecia. <br />Alcuni giorni fa la questione è stata sollevata in parlamento e siamo venuti a sapere che aprire un'attività del genere è una cosa molto facile, non servono particolari permessi, nel giro di un giorno o due si hanno le carte in regola per aprire i battenti. Non esiste nessun, dico nessun controllo sulle bilance preposte alla pesa dell'oro, quindi è facile manometterle. Non vi è nessun controllo sulla provenienza di tutto questo oro che arriva in maniera giornaliera nelle mani di questi commercianti, facile immaginare che una cospicua parte potrebbe essere proveniente da furti in abitazioni e soprattutto non vi è nessun controllo sulle quantità di oro che raccolgono e sugli introiti legati a questo commercio. Chi in questo deserto economico ha una grande quantità di soldi in contanti può aprire un "Compro oro", nessuno chiederà da dove vengono questi soldi.<br /><br />E' ancora l'oro il protagonista di questa seconda parte dell'articolo, non quello dei vecchi gioielli e dei denti del nonno, ma quello che è ancora sotto terra, quello che ancora va estratto. La Grecia, per chi non lo sapesse, ha anche una grossa e antica miniera d'oro. Nella zona della Chalkidiki ( χαλκός significa rame – la zona si trova a nord della Grecia, vicino a Sallonicco. Le tre penisole di cui una è il famoso Monte Athos, la penisola dei monasteri ) ci sono giacimenti di oro famosi fin dall'antichità.<br />La zona delle tre penisole della Chalkidiki è una zona di rilevante pregio ambientale, la combinazione tra foreste e mare cristallino ne fa un oasi di bellezza unica.<br />Sotto queste foreste secolari sono stati stimati giacimenti per 3.590.000 once di oro pari a 102 tonnellate ovvero un valore di mercato di circa 6 miliardi di dollari, inoltre 736.000 tonnellate di rame che hanno più o meno lo stesso valore. Quindi un affare complessivo di circa 12 miliardi di dollari.<br />Per lunghi periodi lo stato ha dato in gestione l'estrazione dell'oro a varie aziende fino ad arrivare ai giorni d'oggi. Adesso la gestione è dell'azienda Ellenikos Chrissos che è controllata per il 95% dalla Eldorado Gold (multinazionale canadese) e per il 5% dalla AKTOR (un unione di imprese di costruzione greca) che fa riferimento all'impresario Bobolas.<br /><br />Per ogni privatizzazione che vi è stata fino ad oggi in Grecia il copione è stato il solito, si svende al più basso prezzo possibile le ricchezze del paese e i prescelti che se le accaparrano vengono accolti come padroni e come padroni hanno il diritto di fare ciò che vogliono senza alcun rispetto per l'ambiente e la popolazione del posto. Davanti al Dio del denaro e al fantomatico sviluppo va bene tutto, e quando dico tutto, intendo tutto, fino ad arrivare al paradosso dove le parti sono invertite, chi porta il disastro ecologico e la morte è visto come salvatore e chi si oppone cercando di salvaguardare la propria salute e l'ambiente circostante è indicato come irresponsabile, disfattista e terrorista.<br />Prima della Ellenikos Chrissos l'appalto era stato dato ad un'altra azienda la TVX che nel dicembre del 2003 cesso l'estrazione dichiarando il fallimento e lasciando senza stipendio tutti i lavoratori. Vi furono varie manifestazioni dei minatori ad Atene davanti al ministero del lavoro e alcuni lavoratori si chiusero nella miniera per protesta attuando uno sciopero della fame. Fu in questo clima di emergenza che tre giorni prima che scadesse il bando per il nuovo appalto della miniera, venne formata l'azienda Ellenikos Chrissos. Lo stato assegnò direttamente l'appalto alla neonata azienda senza fare nessuna gara (come invece avrebbe dovuto fare), rilevò i diritti per l'estrazione dei minerali dall'azienda fallita pagandoli 11 milioni di euro e il giorno dopo le cedette alla Ellenikos Chrissos per la stessa cifra. Il nuovo appalto venne presentato dal governo come grande successo, soprattutto perché aveva salvato i posti di lavoro dei minatori. La nuova azienda appaltatrice si aggiudico un affare da 12 miliardi di dollari pagando 11 milioni di euro per i diritti.<br />In realtà dietro a questo accordo si cela un affare molto sporco, tant'è vero che l'Unione Europea esaminò i passaggi dell'accordo e oltre a trovare molte scorrettezze valutò che lo stato greco aveva di fatto svenduto i diritti estrattivi alla Ellenikos Chrissos. Su questo punto si basa la sentenza dell'Unione Europea che obbliga l'azienda appaltatrice a risarcire lo stato greco per altri 15,3 milioni di euro più gli interessi. Pensate che l'allora ministro dell'economia del governo Pasok, Giorgos Papakostantinou fece ricorso verso questa sentenza dell'Unione Europea evitando così che una azienda privata risarcisse lo stato greco. Di fatto Papakostantinou usò il suo ruolo di ministro e rappresentante dello stato per favorire una azienda privata ai danni dello stato stesso. Da notare che lo stato greco a quel momento era già fallito.<br />La Ellenikos Chrissos vuole fare due tipi di intervento per l'estrazione, uno in superficie e l'altro nel sottosuolo. Quello in superficie avrà un diametro di 700 metri e una profondità di 200 metri, mentre per l'intervento sotterraneo faranno un tunnel a spirale lungo 25 km che si spingerà fino ad una profondità di 770 metri. Per fare questo verrà prosciugata la zona, verranno deviate le falde acquifere provocando una catastrofe ecologica che non sarà circoscritta alla sola area della miniera.<br />Ovviamente l'interesse dello stato, che spesso coincide perfettamente con quello dei privati non può stare a sentire le proteste degli abitanti che si vedono inquinare il proprio ambiente con il materiale di risulto, che vedranno aumentare le percentuali di morte da tumore grazie ai prodotti chimici, i metalli pesanti e le particelle che circoleranno nell'atmosfera ecc.. Cosa volete che gli importi delle raccolte di firme, delle fiaccolate, dei cortei e delle giornate di studi sul problema ecologico. Tutto è relativo e soprattutto inferiore all'interesse verso lo sfruttamento dell'ambiente e delle sue risorse.<br />L'estrazione dell'oro e la successiva raffinazione causano un grande inquinamento, vengono usati prodotti chimici molto pericolosi (cianuro) e soprattutto si produce una grossa quantità di acqua inquinata che poi verrà riversata in mare. Un'attività del genere sarebbe dovuta essere vincolata a stretti parametri ecologici, ad un piano di smaltimento dei rifiuti tossici, a studi sull'impatto ambientale e invece niente di tutto questo viene fatto. Per le imprese che hanno messo le mani sopra a questo affare sarebbe un peccato intaccare i propri profitti rispettando l'ambiente e le popolazioni locali e poi chi se ne frega, queste multinazionali vengono da lontano, quando l'oro sarà finito se ne andranno così come sono arrivate, lasciandosi alle spalle il disastro.<br />E' ancora l'ex ministro dell'economia Giorgos Papakostantinou che questa volta con il nuovo governo del 2011 veste i panni del ministro dell'ambiente ad approvare i piani di sfruttamento minerario facendo l'ennesimo favore alla Ellenikos Chrissos. Dopo ventuno giorni da ministro dell'ambiente approva la concessione per 1788 acri da destinare alla miniera di Skuria (nel centro di una foresta secolare incontaminata) e da il permesso per avviare le perizie su altri tre potenziali siti da aprire nella zona.<br />L'ambiente e l'uomo pagheranno un prezzo altissimo per cosa? Per quale motivo? Non si possono nascondere neanche dietro la scusa dello sviluppo. Il prezzo da pagare in termini di danno ambientale è enorme, specie se confrontato con i pochi posti di lavoro che offre. Tutto il resto dell'economia della zona legata alla montagna e ai boschi, il turismo, la pastorizia, le apiculture, la pesca in mare e gli allevamenti di pesce e frutti di mare ecc...saranno definitivamente rovinate da questo intervento. Anche i lavoratori della miniera vedranno distrutto il proprio ambiente, solo che loro avranno uno stipendio in cambio di questa distruzione.<br />Non c'è nessun investimento fatto sul territorio, non verrà lasciato niente di buono per il futuro, queste aziende sono andate li per levare, per succhiare dalla terra qualcosa a cui l'uomo ha dato un alto potere simbolico legato ai soldi.<br />Chi si illude che lo stato greco e (in teoria la popolazione greca) abbia una percentuale di guadagno dalle attività estrattive si sbaglia di grosso. Grazie ad una legge fatta durante la Dittatura dei Colonnelli le ditte appaltatrici non sono tenute a dare un centesimo allo stato di tutta la ricchezza che avranno grazie all'estrazione dell'oro. Nessun governo dal 1974 oggi ha cambiato questa legge.<br /><br />Pochi giorni fa, notte tempo, circa una cinquantina di persone a volto coperto hanno fatto irruzione nello stabilimento e hanno distrutto tutto ciò che si trovavano davanti. Con bottiglie molotov hanno bruciato camion, macchinari e uffici di questo sito estrattivo. Sconosciuti sono gli autori di questa azione che è stata documentata dalle telecamere di sicurezza.<br />Lo stato che per lungo tempo non ha avuto, né occhi, né orecchie davanti alle proteste degli abitanti si è subito risvegliato e se ancora non conosce gli esecutori del raid notturno, conosce invece bene tutti coloro che hanno posto come primaria la questione ecologica e gli addita come mandanti.<br /><br />Dal governo, dove evidentemente vedono il degrado ambientale come naturale evoluzione dello sviluppo si sono lamentati chiedono: Come possiamo pensare che qualcuno venga a investire in Grecia se accadono queste cose? Subito è partita la repressione, arresti, perquisizioni, schedatura di massa verso coloro che con coraggio e costanza hanno difeso per anni il loro ambiente a volto scoperto.<br />La questione sta creando una sorta di guerra civile nella zona tra chi non accetta la distruzione totale dell'ambiente e la perdita del proprio lavoro grazie alla catastrofe ecologica e chi invece lo ritiene un prezzo equo da pagare per mantenere il proprio posto di minatore o perchè come amministratore pubblico ha un suo personale guadagno da questo investimento privato.<br />Ancora una volta lo stato non si preoccupa di salvaguardare il proprio territorio e di tutelare la salute dei propri cittadini ma pone come unico e primario interesse la repressione e la criminalizzazione di chi si batte per un altro tipo di sviluppo che non significhi distruzione dell'ambiente.lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-927467774179000722013-02-08T13:56:00.001+01:002013-02-08T13:56:24.484+01:00Arrestati e torturati dalla polizia...è successo in Grecia.<span style="line-height: 18px;">da: </span><span style="line-height: 18px;">sopravvivereingrecia.blogspot.gr</span><br />
<a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.com/2013/02/arrestati-e-torturati-dalla-polizia.html?spref=bl">Sopravvivere in Grecia, cronaca di una crisi: Arrestati e torturati dalla polizia...è successo i...</a>:<br />
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Arrestati e torturati dalla polizia...è successo in Grecia. <span style="font-family: inherit; line-height: 18px;">Cos'è la dittatura? Come si manifesta? Come si stabilisce l'inizio e la fine di essa?</span><br />
<span style="font-family: inherit; line-height: 18px;"><span style="vertical-align: baseline;">La Grecia può contare un buon numero di dittature, la più recente e forse la più conosciuta è stata quella detta "Dittatura dei Colonnelli", altrimenti più nota come "Giunta" (η Χούντα). La dittatura militare capitanata da Giorgos Papadopoulos che è iniziata nell'aprile del 1967 e che fino al 1974 vide un </span><span style="vertical-align: baseline;">susseguirsi</span><span style="vertical-align: baseline;"> di governi militari anticomunisti. Due fatti determinarono la fine di quest'ultima dittatura, i tragici fatti del Politecnio di Atene dove i carri armati dell'esercito fecero irruzione nell'università, travolgendo i cancelli del Politecnio e schiacciando molti studenti che si trovavano nel cortile dell'università e successivamente l'occupazione di Cipro da parte della Turchia. </span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Per gli storici è molto comodo collocare un evento politico assegnando una data d'inizio e una di fine, ma spesso non è così, spesso la realtà è molto più complicata. Ci sono dittature che non iniziano con un golpe, non c'è un giorno preciso dove al mattino ci svegliamo e vediamo che in strada circolano dei carri armati. Non in tutte le dittature siamo costretti a vestire i nostri figli con i "pantaloni zuava" e a farli partecipare alle adunate dei "Giovani Balilla".</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Le dittature hanno cambiato forma, si sono evolute pure loro, vi sono molte dittature che non vengono mai dichiarate, ma al contrario gli stessi dittatori sono coloro che rappresentano le istituzioni degli stati "Democratici". Queste dittature sono portate dentro alle nostre case dall' informazione di quei giornalisti che ne fanno parte. Con la stessa violenza di un carro armato che sfonda un cancello e schiaccia coloro che vi sono dietro, questa informazione entra nei salotti, esce dalle televisioni e dalle radio. Ci sono dittature che durano anni, altre mesi, altre giorni, altre molto brevi...minuti. Perché, cos'è la dittatura?</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Non è solo la sovversione delle regole democratiche ma anche la successiva impunità di coloro che le hanno sovvertite. La dittatura è quando gli organi addetti al rispetto di queste regole sono gli stessi che le sovvertono e gli stessi che le sovvertono sono gli stessi che dovrebbero giudicare e punire chi le ha sovvertite.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Dittatura è affamare il proprio popolo, andare contro i diritto costituzionale, privarlo del diritto alla salute, al lavoro, all'istruzione, privilegiare con leggi e provvedimenti gli interessi di alcuni a svantaggio degli interessi dei molti.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Dittatura è distruggere la dignità umana, criminalizzare con leggi liberticide e razziste lo straniero, il diverso, il più debole.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">E ancora, dittatura è imporre una vita di stenti al proprio popolo e impedirli di protestare, di manifestare il proprio dissenso. Dittatura è usare oggi una legge fatta durante le ditatture, (επιστράτευση ovvero la chiamata alle armi, i lavoratori vengono direttamente precettati da degli organi militari) per impedire e ostacolare il diritto di sciopero a dei lavoratori esasperati e poi, farli tornare a casa la sera e presentare in televisione un sondaggio dove si afferma che va tutto bene così, che la gente è soddisfatta e che il governo ha ripreso popolarità.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Dittatura è l’uso sistematico del governo dello “stato di emergenza” (questa particolare procedura dovrebbe essere usata solo in estremo caso di bisogno ed emergenza come ad esempio terremoti e calamità naturali) per far passare i provvedimenti economici con il solo voto del governo e non di tutto il parlamento.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;"></span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Alcuni giorni fa, in Grecia, sono stati arrestati e torturati quattro ragazzi. Preciso che questo è avvenuto in Grecia e non in Iran perché da un po' di tempo a questa parte ci sembrava quasi incredibile che certe cose potessero succedere in un paese che si vanta di essere democratico, che scrive sulle porte delle proprie istituzioni "Ελληνική Δημοκρατία" (democrazia greca). Dico questo, non tanto perché queste cose non siano avvenute anche in un recente passato, ma per come questa volta siano direttamente e apertamente rivendicate da organi istituzionali dello stato come la polizia</span></span><br />
<br style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; line-height: 18px;" />
<span style="font-family: inherit; line-height: 18px;"><span style="vertical-align: baseline;"> </span><img height="148" src="https://lh5.googleusercontent.com/GvYtuAofa_cUKLVuf8w2EoOAXQN_YY-U0QhY6K8wk2jyyA94ExwVbAzxb8SC7-6uEhRSGFL_biUhzUukBJ__ra8TmJEQvI_vstbm1CqR7rE3mgc_EpIQ3uAw7A" style="-webkit-box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 1px 1px 5px; border: 1px solid rgb(17, 17, 17); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 1px 1px 5px; padding: 1px;" width="400" /><span style="vertical-align: baseline;"></span><br /><span style="vertical-align: baseline;"> I volti di due dei quattro ragazzi arrestati. </span><br /><span style="vertical-align: baseline;"></span><span style="vertical-align: baseline;"> </span></span><br />
<span style="font-family: inherit; line-height: 18px;"><span style="vertical-align: baseline;">Questi quattro ragazzi sono stati arrestati per rapina a Kozani (nord della Grecia), sono stati portati nel posto di polizia della città e ne sono usciti tumefatti dalle percosse che hanno ricevuto. Questi quattro ragazzi si sono dichiarati anarchici.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Non voglio assolutamente commentare se rapinare una banca a scopo politico sia giusto o meno, se sia una forma condivisibile di rivalsa verso gli interessi delle banche e quindi del capitalismo. Chi lo fa si assume le proprie responsabilità.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Ciò che invece voglio commentare è come in uno stato che basa le sue regole sulla democrazia possano succedere questi abusi, queste torture. Come possa uno stato democratico lasciare il giudizio e la relativa punizione nelle mani di un gruppo di poliziotti. Questi quattro ragazzi sono stati brutalmente pestati e successivamente fotografati per rendere palese il trattamento che hanno ricevuto. I loro volti macellati sono stati fatti vedere in televisione, ma non come denuncia di un abuso, ma come monito verso la società. Con queste foto si vuole apertamente comunicare che tutti, chi più e chi meno, corriamo un pericolo.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Il pericolo di incappare in un vuoto di democrazia, in un momento spazio-temporale dove le regole democratiche non esistono e vengono sostituite dall'abuso e dalla violenza.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">E subito dopo l'altra violenza, quella dei giornalisti che fanno parte di queste "dittature spazio-temporali" che usano la parola "antiautoritario" come sinonimo di "terrorista". Poi i commenti degli opinionisti e dei politici del governo che vedono ciò che è successo a questi ragazzi come naturale evoluzione dell'arresto per rapina. Mille sono i discorsi e le sfumature, le motivazioni e le considerazioni sull'accaduto, tutti si riempiono la bocca con la parola "legalità", e più corrotti e mafiosi sono e più la usano.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Questo avvenimento mi riporta a più di dieci anni indietro nel tempo, alla dittatura spazio-temporale di Genova, durante i tre giorni del G8. Anche in questo caso le forze dell'ordine vennero lasciate libere di esprimersi sia in piazza che dopo, nelle caserme e nelle prigioni. La tortura fisica e psicologica si sostituì alle regole democratiche e ai diritti umani. Allo stesso modo vedemmo l'allora ministro degli interni Scajola che nel Parlamento Italiano esprimeva solidarietà e rispetto verso l'operato delle forze dell'ordine che "...con abnegazione hanno compiuto il proprio dovere."</span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Devo dire che il governo greco ha un'idea piuttosto bizzarra di legalità, la punizione e l'ordine, l'ossessione per la legalità si manifestano a sprazzi, in maniera distratta e discontinua, e mentre da una parte si bastonano i lavoratori e gli studenti in sciopero e si sgomberano i centri sociali, si permette che quasi giornalmente venga ucciso un immigrato nel centro di Atene per ragioni razziste, dall'altra si permette che alcuni squilibrati sparino pubblicamente colpi di arma da fuoco in aria nel centro della città. </span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Questo è successo pochi giorni fa ad Atene in occasione dei funerali dell’ex-dittatore Nikolaos Dertilis. </span><br /><span style="vertical-align: baseline;">Oltre ad essere tra coloro che ha ideato e organizzato il golp militare in Grecia e la successiva “Dittatura dei Colonnelli” questo "stinco di santo" si è distinto come assassino a Cipro, organizzando una serie di omicidi tra la popolazione turco-cipriota, omicidi che hanno portato prima alla divisione e all’odio tra le due comunità di Cipro (turco-cipriota e greco-cipriota) e successivamente hanno provocato l’invasione di Cipro da parte della Turchia. E’ morto di vecchiaia ultra ottantenne, dopo aver passato gli anni dal 1974 ad oggi nel carcere dove scontava una pena per aver ucciso. Chiaramente non è possibile stimare quante persone abbia torturato e ucciso, ma fu processato per l’assassinio di uno studente fuori dal Politecnio avvenuto il 18 novembre 1973. Al suo funerale hanno partecipato in massa tutti i parlamentari di Chrisi Avghi e i relativi militanti di questo partito. Nell'euforia generale dei nostalgici della dittatura alcuni hanno tirato fuori delle pistole è hanno onorato la salma dell'ex-dittatore con numerosi spari in aria (questa pratica degli spari in aria è molto nota a chi ha vissuto la "Giunta", ha una sua tradizione di minaccia e di terrore). A fine del funerale un vescovo della chiesa ortodossa, evidentemente molto fanatico della democrazia e del libero pensiero ha commentato la figura di Nikolaos Dertilis come grande personaggio mettendolo sullo stesso piano di Socrate e Kolokotronis (eroe nazionale greco). </span><br /><span style="vertical-align: baseline;">La piazza era affollata da personalità della chiesa, della politica e da numerosi poliziotti ma....le forze dell’ordine non sono riuscite ad identificare nessuno dei responsabili degli spari e quindi resteranno ancora sconosciuti i nomi di questi pistoleri nazi-fascisti.</span><br /><span style="vertical-align: baseline;"></span><br /><br /><span style="vertical-align: baseline;">7 febbraio 2013</span> </span><br />
<span style="font-family: inherit; line-height: 18px;">sopravvivereingrecia.blogspot.gr</span>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-76403618492816320352013-01-14T16:09:00.000+01:002013-01-14T16:09:37.861+01:00Sophia Antipolis<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Da "<a href="http://www.gentedigaggio.com/app/webroot/index.php/editor/summaries/viewbook/82" target="_blank">Gente Di Gaggio, Anno XXIII, N. 46, Dicembre 2012</a>"</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIGQUc6RpQIWR-H6krDU4QBBtf0rjh9-LjigPhRLO9xNxyMwb7dz2Nig6iNzQaXEwv5oUProUkqSeahV8KCl0Qcb8vqXTCN0Q2c8Ep37sxCjLZqW7kj63NsBF18MZRzGILP80yA-12Ia0/s1600/A202017+lalle+16x17cm.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="319" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIGQUc6RpQIWR-H6krDU4QBBtf0rjh9-LjigPhRLO9xNxyMwb7dz2Nig6iNzQaXEwv5oUProUkqSeahV8KCl0Qcb8vqXTCN0Q2c8Ep37sxCjLZqW7kj63NsBF18MZRzGILP80yA-12Ia0/s320/A202017+lalle+16x17cm.JPG" width="320" /></a></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: left;">"Alessandra in mezzo ai numeri" acquarello su carta, 2012, di Andrea Izzo</span></div>
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“Vai a vivere in Francia?! Se cerchi fama, vai al nord; se cerchi soldi vai al centro; se cerchi guai, vai al sud.”<br />
Così chiosò Ahmed, il franco-algerino che mi sostituì sul lungo Fersina quando lasciai Trento per la Costa Azzurra.<br />
Partii per Francia con la jeep del babbo stipata di libri, pennelli, maglioni e pignatti. In tasca una cartolina con su un indirizzo e una chiave attaccata con lo scotch. Il primo alloggio fu l'appartamento di una collega in vacanza. Ad essere attaccata con lo scotch in quella casa non c'era solo la chiave, ma anche “l'impianto” a gas e le finestre dell'abbaino da cui andavano e venivano un paio di affezionate famigliole di piccioni. Ma il tutto si integrava a meraviglia col clima medioevale della casa e del paesino di Valbonne.<br />
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Tra Valbonne e il mare c'è Sophia Antipolis, dove lavoro.<br />
Sophia Antipolis è un paese inesistente: si può passeggiare ore per le sue vie senza mai arrivarvi, non ha una piazza, un bar, una via principale. Ciononostante a Sophia Antipolis c'è tutto ciò di cui la società moderna non può più fare a meno. Alcuni scrittori la definiscono la Silicon Valley europea: un enorme parco naturale dove tra cinghiali, ranocchie, bisce e zanzare si mimetizzano centri di ricerca ultramoderni scollegati tra loro e dalla realtà.<br />
A Sophia Antipolis la ricchezza viene esibita con una discrezione degna del benessere consolidato, secondo una di quelle regole non scritte che i nuovi ricchi dell'era dell'informatica e della finanza si sono imposti entrando nel nuovo millennio. I blocchi di uffici in cemento, le ville tra piscine e giardini sono ben distanziati tra loro, separati da boschi artificiali. Nelle rare giornate di nebbia, il parco tecnologico sembra un miraggio, una città virtuale apparsa come per magia nell'aria profumata di pino, la visione di una nuova Versailles durante uno spettacolo di son et lumière.<br />
Gli abitanti di Sophia Antipolis non hanno tempo di ubriacarsi in compagnia, di litigare con la fidanzata, di fare la spesa per cucinare, di stare con gli amici, non hanno il tempo nemmeno per farseli gli amici. Non ci sono energie da sprecare per l'amicizia, la rabbia, la gelosia, il pregiudizio, e le riflessioni più mature che ne seguono. Non c'è nessuna delle tensioni sociali che ci costringono a riconoscere la forza o la debolezza degli altri, i nostri obblighi e i nostri sentimenti nei loro confronti. A Sophia Antipolis non c'è nessuno di quegli scambi emozionali che ci danno il senso di chi siamo. Nessuna attività ricreativa, nessuna vita di comunità, nessuna attività sociale. Il lavoro fornisce a se stesso lo svago necessario. Se stai brevettando la macchina per la lettura del pensiero o progettando dove posizionare le antenne per intercettare i segreti militari di una nazione nemica, o puntualizzando i dettagli per sparare nello spazio un satellite di ultima generazione, perché perdere tempo a lanciare una pallina di gomma di là dalla rete? Questo possono farlo i bambini. Sì, questa technopolis è incredibilmente adulta, civile e praticamente sterile. Non mi è chiaro se alla gente piace davvero così. Tra le 5 e le 7 di sera c'è il fuggi fuggi generale. Chi vive a Sophia Antipolis va a chiudersi nel suo loculo a consumare qualcosa di già pronto davanti al computer. Chi vive fuori abbandona la postazione il più in fretta possibile per ritornare alla propria tana dove regalarsi il lusso e l'eccezionalità di una vita<br />
normale.<br />
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Proseguendo verso il mare si arriva ad Antibes, Cannes, Nizza. Città dove il lusso viene gestito alla maniera dei Savoia svergognatamente ostentato da dozzinali nuovi re Sole incuranti dei tempi che cambiano. Ad alzarsi presto la Domenica mattina si possono vedere atterrare in mezzo al mare elicotteri di opulenti londinesi della finanza e arabi del petrolio per il loro appuntamento settimanale con la vetrina del porto di Antibes. Anche loro hanno bisogno del loro momento di tranquillità per prendersi un caffè cullati dalle onde del mare della Costa Azzurra e protetti dal lusso di una barca di 60 metri che, come una bandiera piantata dal primo astronauta sulla luna, se ne sta lì ormeggiata ogni giorno dell'anno a ricordare a tutti quei marziani che quella barca possono solo ammirarla, che ci sono valori nella vita per i quali vale la pena spendere una fortuna.<br />
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Valbonne, Sophia Antipolis, Antibes... e poi... il mare. Questo specchio d'acqua scintillante reso sorprendentemente azzurro da pulviscoli di calcare disciolti nelle sue acque. Uno specchio che riflette il cielo e la terra. Uno specchio che riflette noi e la società che abbiamo costruito. Dall'altra parte del mare, dalla stessa parte in cui mi trovo, assieme ai londinesi, le barche, le ville e il parco tecnologico c'è un altro mondo, un mondo che sopporta tutto questo e che sembra starsene lì in pace e fierezza a mostrarci, come in uno specchio, la vera faccia di questa specie di paradiso terrestre costruito da mani d'uomo. Come in ogni luogo dove il lusso ha perso ogni sorta di misura e di buon gusto, si coltivano, senza troppi rimorsi, eserciti di clochard senza tetto e senza sorriso. Mi piace la parola “clochard”, ricorda il suono delle campane. Sono gli eterni campanari che stanno lì a suonare alla porta dei nostri cuori, stanno lì a disturbarci, a minacciare il nostro benessere, giorno e notte, sotto quel campanile, a ricordarci che dall'altra parte dello specchio c'è il baratro e non il paradiso.<br />
Sono talmente tanti che se si organizzassero potrebbero mettere in piedi un vero e proprio plotone e<br />
sovvertire l'ordine costituito, e invece preferiscono una coperta ad una monetina, coperta che gli permetta di esercitare la propria libertà a vivere in un angolo di mondo separati da questa società troppo complicata. Mi chiedo se anch'essi non servano il sistema come tutti gli altri abitanti di questa nuova Eden. Anch'essi restano nascosti, come le ville o i centri di ricerca. Migrano da una zona della città all'altra in controcorrente al flusso dei turisti impellicciati.<br />
A passeggiare per rue Jean Médecin a Nizza di Domenica pomeriggio sei il padrone protagonista di questo antico gioco di società tra ricchi e poveri, hai tutto a portata di vetrina, tutto lì a disposizione della tua carta di credito. Appena scende la sera puoi andare a cena sul lungo mare, lontano da rue Jean Médecin, e lasciare che i tuoi sensi siano accarezzati dalle più remote fantasie culinarie che un maître restaurateur possa aver pensato apposta per te e contemplare i riflessi del mare nel tuo calice di rosé d'annata. Appena scende la sera le vetrine di rue Jean Médecin, al di là delle quali avevi strisciato la tua carta di credito, vedono strisciare quei cartoni multiuso che fungono da giaciglio, coperta, ombrello, paravento e a volte paracalci. Appena scende la sera, l'esercito dei clochards sconfiggerà, con un sol colpo di coperta, il potere che a fatica ti sei acquistato nel tuo pomeriggio mondano. Ti ricorderà che lui, con quei due spiccioli che in un momento di somma commozione e generosità hai lasciato cadere nel suo bicchiere di plastica senza nemmeno voltarti, senza nemmeno salutarlo e augurargli buona giornata o chiedergli come si chiama, da dove viene, perché è lì... sì... lui con quei due spiccioli che hanno appagato i tuoi sensi di colpa perché almeno questa sera grazie a te e alla tua bontà potrà ingozzarsi con un sano pasto caldo e riempirsi la pancia... lui, con quei tuoi due spiccioli, è libero di comprarsi una birra ed ubriacarsi! È libero di starsene lì a farti indignare e a prendersi gioco di te fino a quando la tua commozione non si specchierà nel mare e rivelerà il suo vero volto, armerà il tuo braccio e ripulirà la strada da “certa gente” che spreca la tua carità in bottiglie d'alcool, e rue Jean Médecin splenderà di nuovo e sarà pronta per la corsa all'oro del lunedì mattina di tutti i tuoi simili.<br />
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Dalla stessa parte dello specchio c'è chi è libero di spendere tutto quello che ha per ubriacarsi, chi di sprecare il proprio tempo a contemplare il mare con un costosissimo bicchiere di rosé e chi il tempo di ubriacarsi lo ha venduto al parco tecnologico in cambio di una firma elettronica che attesti il suo stato di adulto civile.<br />
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“Se cerchi fama, vai al nord; se cerchi soldi vai al centro; se cerchi guai, vai al sud.”<br />
Chissà da quali guai scappava Ahmed, quando lasciò Nizza per Trento. Della fuga da Algeri a Parigi ha solo i ricordi di sua mamma. A 16 anni, con la truffa, ha ottenuto la patente francese. A 23 si è laureato. Ora ha 26 anni ed è il direttore di un Mc Donald della periferia trentina. Quando gli feci vedere l'appartamento dove abitavo mi disse che a lui la libertà non la toglierà mai nessuno.<br />
<br />
Dopo due anni nel parco tecnologico di Sophia Antipolis riparto, con la jeep del babbo, stipata di libri,<br />
pennelli, maglioni e pignatti. Mi porto negli occhi lo specchio del mare che come i pulviscoli di calcare che lo rendono così azzurro mi si è incrostato addosso. Con quali altre croste dovrò fare i conti domani?<br />
<div>
<br /></div>
lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-60235125608775960922012-12-05T13:04:00.002+01:002012-12-05T13:04:49.539+01:00Ma non si stava parlado di pace?<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Da Operation Dove: <a href="http://www.operationdove.org/?p=896">http://www.operationdove.org/?p=896</a><b><br /></b></span></span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>COMUNICATO
STAMPA</b></span></span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>L'esercito
israeliano demolisce la moschea di al Mufaqarah, nelle colline a sud
di Hebron</b></span></span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">4
Dicembre, 2012</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">At-Tuwani</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: small;">Martedì
4 dicembre alle ore 6.30 del mattino due bulldozer seguiti da un
veicolo della Border Police, 4 automobili del District Coordination
Office (DCO) e 5 camionette dell'esercito sono giunti nel villaggio
palestinese di al Mufa</span><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: small;">qarah e hanno</span><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: small;">
demolito la moschea.</span></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
moschea era stata demolita dall'esercito israeliano un anno fa, il 24
novembre 2011. Lo scorso ottobre gli abitanti del villaggio avevano
appena finito di ricostruirla.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
villaggio di al Mufaqarah si trova in area C, sotto controllo
amministrativo e militare israeliano. All'interno
di quest'area ogni costruzione deve essere approvata
dall'amministrazione israeliana. Secondo
un rapporto dell'ONU, costruire è vietato su circa il 70% della
Cisgiordania, con il 30% rimanente in cui vengono applicate tutta una
serie di restrizioni che eliminano di fatto la possibilità di
ottenere un permesso.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Mentre
nei villaggi palestinesi dell'aerea C continua la politica di
demolizioni, nel vicino avamposto di Avigayil, illegale secondo la
stessa legge israeliana, i coloni costruiscono nuovi edifici. Queste
costruzioni abusive vengono tollerate dall'esercito e dalla polizia
nonostante le ripetute segnalazioni degli internazionali e attivisti
israeliani. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Operazione
Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e
nell'area delle colline a sud di Hebron dal 2004. </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Foto
dell'incidente: <a href="http://snipurl.com/25rxbnq">http://snipurl.com/25rxbnq</a></b></span></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Video
dell'incidente girato da un palestinese: <a href="http://youtu.be/coRulIDuXvk" target="_blank">http://youtu.be/coRulIDuXvk</a></b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Il
video di Operazione Colomba sarà disponibile a breve.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
informazioni:</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Operazione
Colomba, <a href="tel:%2B972%2054%2099%2025%20773" target="_blank" value="+972549925773">+972 54 99 25 773</a></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">[Note:
secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la
Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti
gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono
illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la
legge israeliana.]</span></div>
lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-3783215537906201112012-06-18T21:21:00.002+01:002012-06-18T21:21:46.231+01:00Catastroika<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
For all greek speaking, and not only.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Koa1SWGHhnM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-58717522103298408982012-06-07T08:55:00.002+01:002012-06-07T08:55:48.546+01:00IL 52% DEGLI ITALIANI CONTRO L'EURO E Ballarò li terrorizza<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;">Fonte: <a href="http://sollevazione.blogspot.it/2012/06/il-52-degli-italiani-contro-leuro.html#more">http://sollevazione.blogspot.it/2012/06/il-52-degli-italiani-contro-leuro.html#more</a></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;"><br /></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;"><br /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQg_9EBjeCEqJDv9V2mxyGVtmXkqbu0Jm9Y0n7cZlJ5G1aj_eCdwDbJHrnGdWp5lT5_-Cqt1G4xowDWzimHMagcBy48gNSKekIzRekmowPxQKBumKLvaHpybpPK5sipu4nJPXYm8dryOo1/s1600/Ballar%C3%B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQg_9EBjeCEqJDv9V2mxyGVtmXkqbu0Jm9Y0n7cZlJ5G1aj_eCdwDbJHrnGdWp5lT5_-Cqt1G4xowDWzimHMagcBy48gNSKekIzRekmowPxQKBumKLvaHpybpPK5sipu4nJPXYm8dryOo1/s320/Ballar%C3%B2.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ieri sera c'era, martedì, su Rai3 </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">c'era </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Ballarò</i>. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Buttata lì, in maniera abborracciata, la questione della crisi dell'euro e dell'eventualità che si torni alle valute nazionali. Discorsi seri neanche uno. Già è tanto che se ne discuta, direte voi. Per niente. Guardando la trasmissione si è capito dove il Floris voleva andare a parare.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br /><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1403237451425708537&pli=1" name="more"></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ad un certo punto Paglioncelli mostra un sondaggio. Alla domanda è stato un bene o un male passare all'euro? Ebbene, il 52% degli interpellati ha risposto che è stato peggio.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">I sondaggi vanno presi con le molle, ma che la maggioranza sia contro l'euro è una notizia enorme, tanto più se consideriamo che la stragrande maggioranza degli italiani accolse al tempo l'euro con ottimismo se non con entusiasmo.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Mi son detto, "questa sera si mette bene, Floris non fa lo zimbello come al solito".</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Macché! Il cartello del Pagnoncelli era appena stato commentato che il Floris ne fa sbucare fuori un altro (vedi foto sopra). </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Che succederebbe se l'Italia tornasse alla lira?</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La telecamera si sofferma sul cartello, fermo immmagine. Mentre il telespettatore punta la sua attenzione sul cartello, Floris legge con enfasi e perentorietà.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">che succederà se torniamo alla lira.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quattro risposte secche: (1) Svalutazione moneta dal 25% al 60%: lavoratori più poveri, (2) Esempio: un litro di latte passerebbe a 1,70 euro a 5mila lire, (3) Corsa agli sportelli bancari, fuga dei capitali, (4) Aumento dei tassi d'interesse, aumento del debito pubblico.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quest'operazione è squallidamente intimidatoria, anziterroristica, tesa a spaventare la maggioranza degli italiani, a minacciarli, come i preti fanno promettendo l''inferno perpetuo ai peccatori. Un giornalismo davvero fetente, sleale, furfantesco!</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anzitutto perché Floris non ha detto chi abbia fatto queste fosche previsioni. Quale istituto? Quale organismo scientifico? Nessuno, ovviamente, solo paccottiglia del peggior giornalismo. Una scorrettezza intollerabile. Una mossa tanto più diabolica perché il cartello è stato mostrato sulla scia a quello del Pagnoncelli, ingannando quindi deliberatamente il telespettatore.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La cosa più grave è che tutte e quattro le asserzioni sono false, prive di ogni base scientifica.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(1) Tutti gli analisti, gli stessi studi delle maggiori banche europee prevedono, in caso di ritorno alla lira, una svalutazione (rispetto all'eventuale euro-marco tedesco) che può al massimo giungere al 20%. Ripetiamo, al massimo! mentre Floris ha posto il 20 come base minima della forchetta con il massimo del tutto strampalato del 60%.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(2) Che poi i lavoratori saranno più poveri, questa è un'altra bufala priva di ogni fondamento. Saranno più poveri ove la svalutazione innescasse un violento processo inflattivo. L'economia insegna che non c' alcun legame automatico tra svalutazione e inflazione. Come la svalutazione della lira dell'autunno 1992 mostrò (Governo Amato) alla svalutazione non corrispose affatto un aumento dei prezzi della stessa portata. Tanto più che, nel caso di inflazione, i lavoratori dipendenti potrebbero pur sempre difendere il potere d'acquisto, ad esempio con la scala mobile o più semplicemente strappando aumenti salariali.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(3) Un litro di latte passerebbe da1,70 a 5mila lire? Che idiozia! Vero è che un litro di latte potrebbe aumentare di prezzo rispetto ad oggi, ma solo ove dovessimo importarlo, ad esempio dalla Germania. Usciti dall'eurozona non dovremmo rispettare le quote latte e visto che il settori lattiero italiano è perfettamente in grado di soddisfare la domanda interna, non solo un litro non ci costerebbe di più, esso potrebbe costarci addirittura di meno (al netto dei costi per eventuali mangimi d'importazione), col vantaggio che rilanceremmo tutto il settore lattiero e caseario nazionale.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(4) Corsa agli sportelli? Fuga dei capitali? Ma un governo serio, un governo popolare d'emergenza, mentre riavvia la zecca per stampare le lire necessarie a sostituire gli euro e necessarie alla circolazione, per decreto, impedirebbe ogni fuga dei capitali impedendo alle banche di far ritirare ingenti somme di denaro, i depositi verrebbero congelati affinché passi la tempesta. Nel caso le banche dovrebbero essere chiuse, per una settimana almeno, e ai risparmiatori verrebbe concessa la facoltà di ritirare soldi agli sportelli automatici (riprogrammabili in remoto) per prelevare somme quotidiane modeste per acquistare beni di prima necessità.</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(5) Aumento del debito pubblico e d</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ei tassi d'interesse</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Questa è un'altra fandonia. Sarebbe verità ove il ritorno alla lira fosse gestito dai medesimi servi della finanza che ci governano oggi. Decisi a restare nel circuito della finanza speculativa internazionale, a onorare i debiti, </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">essi spremerebbero infatti ancor più il popolo lavoratore per pagarli. E' poi</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> evidente che l'Italia, a lira svalutata, dovrebbe pagare interessi più alti per prendere soldi in prestito. </span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non sarebbe così ove il passaggio alla lira fosse gestito da un governo popolare. Questo ripudierebbe i debiti con la finanza internazionale </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(<i>default</i> programmato)</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> e ristrutturerebbe la quota di debito che lo Stato ha con banche, enti e cittadini italiani. Nazionalizzando le banche verrebbe di fatto cancellato il debito verso di esse (lo Stato avrebbe un debito con se stesso) e per quanto riguarda i debiti con privati italiani, esso tutelerebbe il risparmio, diciamo sotto la soglia dei 200mila euro, allungando i tempi del rimborso e assicurando un tasso d'interesse fisso garantito. Le rendite in titoli di stato dei grandi redditieri subirebbero la stessa sorte con un significativo aumento delle imposte. Con le ingenti risorse risparmiate grazie a queste misure il tasso d'interesse, che sarebbe cresciuto per il periodo d'emergenza dettato dal passaggio alla sovranità monetaria e dall'inflazione scenderà e se non sarà tenuto troppo basso dalla Banca d'Italia sarà per l'eventuale necessità momentanea di sostenere la domanda di moneta italiana per incoraggiare l'afflusso di valuta straniera (necessaria per le importazioni).</span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Chissà quanto tempo dovrà passare affinché si possa spiegare, anche in Tv, questi concetti agli italiani. Per adesso la televisione è la principale arma di distruzione in massa di coscienze in mano ai dominanti.</span></span></span>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-24637297215570581882012-05-23T22:49:00.000+01:002012-05-23T22:49:01.675+01:00Sulla luna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKM_nsKKUbySYqgbvZzQHDwbflLbDrRi-pGVv1BgHKalR2itpClIQJzLRIy32qysvjdLfBFLPQo4U9RCGsxULHrWeR8ZzYSV-1BrDv5yBWMWuWI8nrjs92k0eE1BdY9DozXW6bND-KYGc/s1600/Gianni+Rodari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKM_nsKKUbySYqgbvZzQHDwbflLbDrRi-pGVv1BgHKalR2itpClIQJzLRIy32qysvjdLfBFLPQo4U9RCGsxULHrWeR8ZzYSV-1BrDv5yBWMWuWI8nrjs92k0eE1BdY9DozXW6bND-KYGc/s1600/Gianni+Rodari.jpg" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: xx-small;"><br /></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;">Sulla Luna, per piacere,</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;">non mandate un generale:</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;">ne farebbe una caserma</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline;">con la tromba e il caporale.<br /><br />Non mandateci un banchiere<br />sul satellite d’argento,<br />o lo mette in cassaforte<br />per mostrarlo a pagamento.<br /><br />Non mandateci un ministro<br />col suo seguito di uscieri:<br />empirebbe di scartoffie<br />i lunatici crateri.<br /><br />Ha da essere un poeta<br />sulla Luna ad allunare:<br />con la testa nella Luna<br />lui da un pezzo ci sa stare...<br /><br />A sognar i più bei sogni<br />è da un pezzo abituato:<br />sa sperare l’impossibile<br />anche quando è disperato.<br /><br />Or che i sogni e le speranze<br />si fan veri come fiori,<br />sulla Luna e sulla Terra<br />fate largo ai sognatori!<br /><br />Gianni Rodari</span></span>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-32081508645460947142012-05-22T16:31:00.002+01:002012-05-22T16:31:54.477+01:00[ENG] - Summit Modern Money Theory, 24-26 Feb 2012 RiminiEnglish version of MMT Summit in Rimini February 24-26:<br />
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<a href="http://www.youtube.com/playlist?list=PL4997EAA9976B55E4">http://www.youtube.com/playlist?list=PL4997EAA9976B55E4</a><br />
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<br />lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-75707525269846386022012-05-22T14:33:00.001+01:002012-05-22T14:42:34.376+01:00Sopravvivere in Grecia, cronaca di una crisi: Situazione in Grecia. Elezioni politiche. Quest...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi42MNVgeYVKki8vwjID0N4IRnPr-tSOQ5MkXqLA9ZwbdZPpsTMlmsWvzLLXjUfIuPx9FWRyAlxpszC49OZgYFVq-A_yCzctQCWgPbCC6xjTKND0X61PXHFY5ZxUYgWkVWyhJUHktVrno8/s1600/PA291075.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi42MNVgeYVKki8vwjID0N4IRnPr-tSOQ5MkXqLA9ZwbdZPpsTMlmsWvzLLXjUfIuPx9FWRyAlxpszC49OZgYFVq-A_yCzctQCWgPbCC6xjTKND0X61PXHFY5ZxUYgWkVWyhJUHktVrno8/s400/PA291075.JPG" width="400" /></span></a></div>
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Da: <a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.fr/">http://sopravvivereingrecia.blogspot.fr/</a><br />
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<span class="Apple-style-span"><a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.com/2012/05/situazione-in-grecia_8306.html?spref=bl">Sopravvivere in Grecia, cronaca di una crisi: Situazione in Grecia. Elezioni politiche. <br />
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<span class="Apple-style-span"><a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.com/2012/05/situazione-in-grecia_8306.html?spref=bl"><br /></a></span><span class="Apple-style-span"><a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.com/2012/05/situazione-in-grecia_8306.html?spref=bl">
Questo</a></span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; line-height: 18px;">articolo è rivolto a lettori italiani ed è stato scritto per spiegare le posizioni dei vari partiti politici greci. Si descrivono le posizioni dei partiti storici come Pasok e Nea Dimokratia, la grande riscossa del partito di sinistra Siriza e gli inquietanti nuovi arrivi in parlamento come i nazi-fascisti di Chrisi Avghi. Come potete vedere sono molti e anche soffermandosi pochissimo su ogni partito il testo è abbastanza lungo. Ho descritto questa panoramica sulle forze politiche per mettere tutti in grado di capire e valutare le dinamiche del voto in Grecia. Chi ne fosse già informato passi pure alla parte finale dell’articolo dove si parla del dopo voto e dei tentativi di fare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte prima. Panoramica sui partiti politici greci.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Le elezioni in Grecia sono state indette dal governo guidato da Lukas Papadimos e formato da Pasok e Nea Demokratia, come valvola di sfogo. Era evidente che la data delle elezioni, da molto tempo promesse, è stata calcolata in maniera scientifica in modo da prevedere ed evitare una rivolta sociale. Il governo formato dai due ex-maggiori partiti di destra e di centro, con il compito di portare a compimento il programma di “macelleria sociale” imposto da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e BCE ha portato la società greca all’esasperazione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La quantità dei disoccupati continua a salire, e le cose vanno male anche per chi ancora il lavoro ce l’ha. Gli stipendi nel settore privato sono stati ridotti ad un terzo di quel che erano appena un anno e mezzo fa, mentre i prezzi dei generi di consumo continuano a salire seguendo i rialzi dei carburanti. In più da oggi verrà messo in atto la liberalizzazione dei contratti di lavoro, ovvero i contratto di categoria nazionali non esistono più e il datore di lavoro potrà fare dei contratti personalizzati per ogni lavoratore. Si avranno così varie retribuzioni economiche tra i lavoratori e persone che fanno lo stesso lavoro verranno pagate in maniera diversa, a discrezione e simpatia del datore. Questo non è che l’inizio di ciò che dovrà avvenire, ci sono in programma ben 77 provvedimenti micidiali che il governo tecnico aveva previsto di attuare nei mesi di giugno e luglio. Tutto questo alla faccia delle migliaia di famiglie che già sono sotto la soglia di povertà relativa e sempre più spesso assoluta. Gli effetti di questi tagli al settore pubblico e alla spesa sociale si fanno sentire in maniera evidente ovunque, nella scuola, nei servizi al cittadino, nella sanità. Negli ospedali c’è stato un netto calo di assunzioni, e a mano a mano che scadono i contratti il personale non viene rimpiazzato, iniziano a scarseggiare i farmaci e alle attrezzature ospedaliere non viene più fatta la manutenzione ordinaria. Il risultato di tutto questo si traduce in file interminabili di pazienti, tempi di attesa enormi e la cosa più tragica è il vertiginoso aumento delle morti per infezioni ospedaliere post operatorie. Crisi economica in Grecia vuol dire morire a causa di una infezione batterica contratta in seguito a un banale intervento. Sono aumentati del 22% i suicidi, in forte aumento anche tra i giovani le malattie psicosomatiche e le forme di depressione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Con questa situazione sociale ed economica l’altra settimana, il 6 maggio, ci sono state le elezioni politiche in Grecia. I risultati sono stati chiari e hanno premiato i partiti che hanno dichiarato di non voler dare continuità al programma imposto dalla Trojka.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Descriverò quanto più brevemente possibile il panorama dei partiti greci, facendo dei riferimenti al programma attuale ma anche alla loro recente storia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Partendo dai partiti più conosciuti troviamo il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">, il partito socialista, andato al potere nelle precedenti elezioni con una percentuale altissima di voti, guadagno il 43% dei consensi facendo leva sul malcontento dell’elettorato greco nei confronti del precedente governo di destra (Governo Karamalis). Il programma del Pasok presentato in prossimità delle precedenti elezioni aveva molti punti positivi e dava speranza di cambiamento, pensate che il motto usato dal suo leader Giorgos Papandreou era: Socialismo o barbarie! Conteneva promesse di ogni tipo, dalla ripresa economica alla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Grecia, dai diritti lavorativi alla depenalizzazione per le droghe leggere ecc... Tutto ovviamente disatteso. Per tutte queste cose non ha trovato il tempo, molto efficiente è stato invece nel far passare tutti i provvedimenti anti-sociali richiesti dalla Trojka. In occasione del governo Papadimos ci fu l’uscita di scena del presidente Giorgos Papandreou e la salita alla guida del partito dell’ex ministro dell’economia Evanghelos Venizelos.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale non si sono azzardati a promettere nulla di nuovo, hanno puntato tutto sul pragmatismo, chiedendo agli elettori un voto per portare il lavoro già iniziato. Questo pragmatismo è stato accompagnato da un martellamento assiduo e psicologico a riguardo dei pericoli di un’eventuale cacciata dall’euro. Il loro risultato a queste elezioni è mediocre, intorno al 13%, ben lontano dai tempi d’oro del 43%. A distanza di una settimana dal voto, nuovi sondaggi piazzano il Pasok al 12%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Demokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è storicamente il più grande partito di destra in Grecia. Negli ultimi quarant’anni si è alternato con i socialisti del Pasok al governo del paese. L’ultimo suo governo è stato quello di Kostas Karamanlis. Da dopo le precedenti elezioni, vinte dal Pasok, è guidato da Antonis Samaras un politico venuto dalle fila di destra di Nea Dimokratia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La strategia di Samaras è stata quella di fare una netta opposizione al governo Papandreou, anche se in realtà la politica neo liberista fatta dal Pasok li andava più che bene, anzi ce l’aveva nel suo programma. Faceva opposizione solo per lasciar fare il lavoro sporco al Pasok. I socialisti forti della loro ampia maggioranza non avevano nessun bisogno dell’appoggio della destra (almeno per quanto riguarda i voti, avrebbero ben gradito un appoggio ideologico) e così sono andati avanti un bel po’ da soli. Fin quando Papandreou dichiarò che avrebbe fatto un referendum popolare per porre la questione se continuare o meno con i sacrifici. Come già sapete il referendum non venne mai fatto, l’idea venne ritirata a seguito di insulti e rappresaglie delle “grandi democrazie europee”. Questa infelice evento è da considerare una delle pagine più nere delle posticce democrazie europee, un evidente caso di ingerenza nella politica interna di un paese da parte di altri governi della Comunità Europea. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A seguito di questo evento però, Antonis Samaras fu costretto a cambiare atteggiamento. Nea Dimokratia entrò a far parte del governo Papadimos e allo stesso tempo divenne fanatica alleata del Pasok nel far passare la politica di “macelleria sociale” iniziata dai socialisti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Prima di questa repentina inversione di marcia fatta da Samaras, la parlamentare Dora Bakogianni venne espulsa dal partito in quanto, come neo-liberista si trovava d’accordo con la politica che la Trojka imponeva al Pasok, dopo l’inversione di marcia si registrano altre espulsioni eccellenti fatte da Samaras, ma questa volta motivate dalla contrarietà di alcuni parlamentari alla politica neo-liberista di svendita del paese. Espulsioni legate al voto nel Parlamento del 12 febbraio 2012 riguardante il secondo Memorandum. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da queste espulsioni sono nati altri due partiti di destra, rispettivamente Dimokratiki Simachia di Dora Bakogianni e Anexartiti Ellines di Panos Kamenos. Il primo pro-Memorandum e il secondo anti-Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale Nea Dimokratia aveva chiesto il voto ai propri elettori per un governo autonomo, puntavano ad una maggioranza assoluta per proseguire la politica di tagli, privatizzazioni e svendita del paese. Non potendo promettere niente di meglio si erano limitati a dire che avrebbero fatto delle limature su alcuni provvedimenti tragici fatti passare in precedenza con il loro voto. Si erano però impegnati molto a promettere repressioni e provvedimenti drastici contro gli immigrati, additati come problema centrale della Grecia, quindi più poteri alla polizia, galere, espulsioni di massa, rastrellamenti, forti riferimenti all’identità cristiana ortodossa ecc... Tant’è vero che leggendo il programma elettorale di Samaras sembrava di avere in mano il programma di George Bush. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Alcuni giorni prima del voto affermò di voler cambiare i libri di storia per le scuole, una volta al potere li avrebbe riscritti in maniera che fossero chiari i valori fondamentali della grecità! </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A queste elezioni hanno preso intorno al 19%, ben lontano dal risultato che speravano (le loro aspettative miravano al 35%), sono comunque il primo partito. Grazie al premio di maggioranza avranno un bonus di 50 parlamentari in più.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tra i nuovi partiti di destra generati da Nea Dimokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anexsartiti Ellines</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Panos Kammenos propone un taglio netto con la politica legata al Memorandum, quindi congelamento del pagamento del debito e investimenti rivolti a creare sviluppo nel paese. Ovviamente come si aggrada ad un partito di destra propone sgravi fiscali e poche tasse per le imprese. Propongono di restare nell’ Euro e quindi nell’Unione Europea, ma cancellare il Memorandum. A queste elezioni ha raccolto tra il 10 e 11%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Le elezioni in Grecia sono state indette dal governo guidato da Lukas Papadimos e formato da Pasok e Nea Demokratia, come valvola di sfogo. Era evidente che la data delle elezioni, da molto tempo promesse, è stata calcolata in maniera scientifica in modo da prevedere ed evitare una rivolta sociale. Il governo formato dai due ex-maggiori partiti di destra e di centro, con il compito di portare a compimento il programma di “macelleria sociale” imposto da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e BCE ha portato la società greca all’esasperazione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La quantità dei disoccupati continua a salire, e le cose vanno male anche per chi ancora il lavoro ce l’ha. Gli stipendi nel settore privato sono stati ridotti ad un terzo di quel che erano appena un anno e mezzo fa, mentre i prezzi dei generi di consumo continuano a salire seguendo i rialzi dei carburanti. In più da oggi verrà messo in atto la liberalizzazione dei contratti di lavoro, ovvero i contratto di categoria nazionali non esistono più e il datore di lavoro potrà fare dei contratti personalizzati per ogni lavoratore. Si avranno così varie retribuzioni economiche tra i lavoratori e persone che fanno lo stesso lavoro verranno pagate in maniera diversa, a discrezione e simpatia del datore. Questo non è che l’inizio di ciò che dovrà avvenire, ci sono in programma ben 77 provvedimenti micidiali che il governo tecnico aveva previsto di attuare nei mesi di giugno e luglio. Tutto questo alla faccia delle migliaia di famiglie che già sono sotto la soglia di povertà relativa e sempre più spesso assoluta. Gli effetti di questi tagli al settore pubblico e alla spesa sociale si fanno sentire in maniera evidente ovunque, nella scuola, nei servizi al cittadino, nella sanità. Negli ospedali c’è stato un netto calo di assunzioni, e a mano a mano che scadono i contratti il personale non viene rimpiazzato, iniziano a scarseggiare i farmaci e alle attrezzature ospedaliere non viene più fatta la manutenzione ordinaria. Il risultato di tutto questo si traduce in file interminabili di pazienti, tempi di attesa enormi e la cosa più tragica è il vertiginoso aumento delle morti per infezioni ospedaliere post operatorie. Crisi economica in Grecia vuol dire morire a causa di una infezione batterica contratta in seguito a un banale intervento. Sono aumentati del 22% i suicidi, in forte aumento anche tra i giovani le malattie psicosomatiche e le forme di depressione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Con questa situazione sociale ed economica l’altra settimana, il 6 maggio, ci sono state le elezioni politiche in Grecia. I risultati sono stati chiari e hanno premiato i partiti che hanno dichiarato di non voler dare continuità al programma imposto dalla Trojka.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Descriverò quanto più brevemente possibile il panorama dei partiti greci, facendo dei riferimenti al programma attuale ma anche alla loro recente storia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Partendo dai partiti più conosciuti troviamo il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">, il partito socialista, andato al potere nelle precedenti elezioni con una percentuale altissima di voti, guadagno il 43% dei consensi facendo leva sul malcontento dell’elettorato greco nei confronti del precedente governo di destra (Governo Karamalis). Il programma del Pasok presentato in prossimità delle precedenti elezioni aveva molti punti positivi e dava speranza di cambiamento, pensate che il motto usato dal suo leader Giorgos Papandreou era: Socialismo o barbarie! Conteneva promesse di ogni tipo, dalla ripresa economica alla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Grecia, dai diritti lavorativi alla depenalizzazione per le droghe leggere ecc... Tutto ovviamente disatteso. Per tutte queste cose non ha trovato il tempo, molto efficiente è stato invece nel far passare tutti i provvedimenti anti-sociali richiesti dalla Trojka. In occasione del governo Papadimos ci fu l’uscita di scena del presidente Giorgos Papandreou e la salita alla guida del partito dell’ex ministro dell’economia Evanghelos Venizelos.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale non si sono azzardati a promettere nulla di nuovo, hanno puntato tutto sul pragmatismo, chiedendo agli elettori un voto per portare il lavoro già iniziato. Questo pragmatismo è stato accompagnato da un martellamento assiduo e psicologico a riguardo dei pericoli di un’eventuale cacciata dall’euro. Il loro risultato a queste elezioni è mediocre, intorno al 13%, ben lontano dai tempi d’oro del 43%. A distanza di una settimana dal voto, nuovi sondaggi piazzano il Pasok al 12%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Demokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è storicamente il più grande partito di destra in Grecia. Negli ultimi quarant’anni si è alternato con i socialisti del Pasok al governo del paese. L’ultimo suo governo è stato quello di Kostas Karamanlis. Da dopo le precedenti elezioni, vinte dal Pasok, è guidato da Antonis Samaras un politico venuto dalle fila di destra di Nea Dimokratia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La strategia di Samaras è stata quella di fare una netta opposizione al governo Papandreou, anche se in realtà la politica neo liberista fatta dal Pasok li andava più che bene, anzi ce l’aveva nel suo programma. Faceva opposizione solo per lasciar fare il lavoro sporco al Pasok. I socialisti forti della loro ampia maggioranza non avevano nessun bisogno dell’appoggio della destra (almeno per quanto riguarda i voti, avrebbero ben gradito un appoggio ideologico) e così sono andati avanti un bel po’ da soli. Fin quando Papandreou dichiarò che avrebbe fatto un referendum popolare per porre la questione se continuare o meno con i sacrifici. Come già sapete il referendum non venne mai fatto, l’idea venne ritirata a seguito di insulti e rappresaglie delle “grandi democrazie europee”. Questa infelice evento è da considerare una delle pagine più nere delle posticce democrazie europee, un evidente caso di ingerenza nella politica interna di un paese da parte di altri governi della Comunità Europea. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A seguito di questo evento però, Antonis Samaras fu costretto a cambiare atteggiamento. Nea Dimokratia entrò a far parte del governo Papadimos e allo stesso tempo divenne fanatica alleata del Pasok nel far passare la politica di “macelleria sociale” iniziata dai socialisti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Prima di questa repentina inversione di marcia fatta da Samaras, la parlamentare Dora Bakogianni venne espulsa dal partito in quanto, come neo-liberista si trovava d’accordo con la politica che la Trojka imponeva al Pasok, dopo l’inversione di marcia si registrano altre espulsioni eccellenti fatte da Samaras, ma questa volta motivate dalla contrarietà di alcuni parlamentari alla politica neo-liberista di svendita del paese. Espulsioni legate al voto nel Parlamento del 12 febbraio 2012 riguardante il secondo Memorandum. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da queste espulsioni sono nati altri due partiti di destra, rispettivamente Dimokratiki Simachia di Dora Bakogianni e Anexartiti Ellines di Panos Kamenos. Il primo pro-Memorandum e il secondo anti-Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale Nea Dimokratia aveva chiesto il voto ai propri elettori per un governo autonomo, puntavano ad una maggioranza assoluta per proseguire la politica di tagli, privatizzazioni e svendita del paese. Non potendo promettere niente di meglio si erano limitati a dire che avrebbero fatto delle limature su alcuni provvedimenti tragici fatti passare in precedenza con il loro voto. Si erano però impegnati molto a promettere repressioni e provvedimenti drastici contro gli immigrati, additati come problema centrale della Grecia, quindi più poteri alla polizia, galere, espulsioni di massa, rastrellamenti, forti riferimenti all’identità cristiana ortodossa ecc... Tant’è vero che leggendo il programma elettorale di Samaras sembrava di avere in mano il programma di George Bush. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Alcuni giorni prima del voto affermò di voler cambiare i libri di storia per le scuole, una volta al potere li avrebbe riscritti in maniera che fossero chiari i valori fondamentali della grecità! </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A queste elezioni hanno preso intorno al 19%, ben lontano dal risultato che speravano (le loro aspettative miravano al 35%), sono comunque il primo partito. Grazie al premio di maggioranza avranno un bonus di 50 parlamentari in più.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tra i nuovi partiti di destra generati da Nea Dimokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anexsartiti Ellines</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Panos Kammenos propone un taglio netto con la politica legata al Memorandum, quindi congelamento del pagamento del debito e investimenti rivolti a creare sviluppo nel paese. Ovviamente come si aggrada ad un partito di destra propone sgravi fiscali e poche tasse per le imprese. Propongono di restare nell’ Euro e quindi nell’Unione Europea, ma cancellare il Memorandum. A queste elezioni ha raccolto tra il 10 e 11%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Partendo dai partiti più conosciuti troviamo il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">, il partito socialista, andato al potere nelle precedenti elezioni con una percentuale altissima di voti, guadagno il 43% dei consensi facendo leva sul malcontento dell’elettorato greco nei confronti del precedente governo di destra (Governo Karamalis). Il programma del Pasok presentato in prossimità delle precedenti elezioni aveva molti punti positivi e dava speranza di cambiamento, pensate che il motto usato dal suo leader Giorgos Papandreou era: Socialismo o barbarie! Conteneva promesse di ogni tipo, dalla ripresa economica alla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Grecia, dai diritti lavorativi alla depenalizzazione per le droghe leggere ecc... Tutto ovviamente disatteso. Per tutte queste cose non ha trovato il tempo, molto efficiente è stato invece nel far passare tutti i provvedimenti anti-sociali richiesti dalla Trojka. In occasione del governo Papadimos ci fu l’uscita di scena del presidente Giorgos Papandreou e la salita alla guida del partito dell’ex ministro dell’economia Evanghelos Venizelos.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale non si sono azzardati a promettere nulla di nuovo, hanno puntato tutto sul pragmatismo, chiedendo agli elettori un voto per portare il lavoro già iniziato. Questo pragmatismo è stato accompagnato da un martellamento assiduo e psicologico a riguardo dei pericoli di un’eventuale cacciata dall’euro. Il loro risultato a queste elezioni è mediocre, intorno al 13%, ben lontano dai tempi d’oro del 43%. A distanza di una settimana dal voto, nuovi sondaggi piazzano il Pasok al 12%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Demokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è storicamente il più grande partito di destra in Grecia. Negli ultimi quarant’anni si è alternato con i socialisti del Pasok al governo del paese. L’ultimo suo governo è stato quello di Kostas Karamanlis. Da dopo le precedenti elezioni, vinte dal Pasok, è guidato da Antonis Samaras un politico venuto dalle fila di destra di Nea Dimokratia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La strategia di Samaras è stata quella di fare una netta opposizione al governo Papandreou, anche se in realtà la politica neo liberista fatta dal Pasok li andava più che bene, anzi ce l’aveva nel suo programma. Faceva opposizione solo per lasciar fare il lavoro sporco al Pasok. I socialisti forti della loro ampia maggioranza non avevano nessun bisogno dell’appoggio della destra (almeno per quanto riguarda i voti, avrebbero ben gradito un appoggio ideologico) e così sono andati avanti un bel po’ da soli. Fin quando Papandreou dichiarò che avrebbe fatto un referendum popolare per porre la questione se continuare o meno con i sacrifici. Come già sapete il referendum non venne mai fatto, l’idea venne ritirata a seguito di insulti e rappresaglie delle “grandi democrazie europee”. Questa infelice evento è da considerare una delle pagine più nere delle posticce democrazie europee, un evidente caso di ingerenza nella politica interna di un paese da parte di altri governi della Comunità Europea. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A seguito di questo evento però, Antonis Samaras fu costretto a cambiare atteggiamento. Nea Dimokratia entrò a far parte del governo Papadimos e allo stesso tempo divenne fanatica alleata del Pasok nel far passare la politica di “macelleria sociale” iniziata dai socialisti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Prima di questa repentina inversione di marcia fatta da Samaras, la parlamentare Dora Bakogianni venne espulsa dal partito in quanto, come neo-liberista si trovava d’accordo con la politica che la Trojka imponeva al Pasok, dopo l’inversione di marcia si registrano altre espulsioni eccellenti fatte da Samaras, ma questa volta motivate dalla contrarietà di alcuni parlamentari alla politica neo-liberista di svendita del paese. Espulsioni legate al voto nel Parlamento del 12 febbraio 2012 riguardante il secondo Memorandum. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da queste espulsioni sono nati altri due partiti di destra, rispettivamente Dimokratiki Simachia di Dora Bakogianni e Anexartiti Ellines di Panos Kamenos. Il primo pro-Memorandum e il secondo anti-Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale Nea Dimokratia aveva chiesto il voto ai propri elettori per un governo autonomo, puntavano ad una maggioranza assoluta per proseguire la politica di tagli, privatizzazioni e svendita del paese. Non potendo promettere niente di meglio si erano limitati a dire che avrebbero fatto delle limature su alcuni provvedimenti tragici fatti passare in precedenza con il loro voto. Si erano però impegnati molto a promettere repressioni e provvedimenti drastici contro gli immigrati, additati come problema centrale della Grecia, quindi più poteri alla polizia, galere, espulsioni di massa, rastrellamenti, forti riferimenti all’identità cristiana ortodossa ecc... Tant’è vero che leggendo il programma elettorale di Samaras sembrava di avere in mano il programma di George Bush. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Alcuni giorni prima del voto affermò di voler cambiare i libri di storia per le scuole, una volta al potere li avrebbe riscritti in maniera che fossero chiari i valori fondamentali della grecità! </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A queste elezioni hanno preso intorno al 19%, ben lontano dal risultato che speravano (le loro aspettative miravano al 35%), sono comunque il primo partito. Grazie al premio di maggioranza avranno un bonus di 50 parlamentari in più.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tra i nuovi partiti di destra generati da Nea Dimokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anexsartiti Ellines</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Panos Kammenos propone un taglio netto con la politica legata al Memorandum, quindi congelamento del pagamento del debito e investimenti rivolti a creare sviluppo nel paese. Ovviamente come si aggrada ad un partito di destra propone sgravi fiscali e poche tasse per le imprese. Propongono di restare nell’ Euro e quindi nell’Unione Europea, ma cancellare il Memorandum. A queste elezioni ha raccolto tra il 10 e 11%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Demokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è storicamente il più grande partito di destra in Grecia. Negli ultimi quarant’anni si è alternato con i socialisti del Pasok al governo del paese. L’ultimo suo governo è stato quello di Kostas Karamanlis. Da dopo le precedenti elezioni, vinte dal Pasok, è guidato da Antonis Samaras un politico venuto dalle fila di destra di Nea Dimokratia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La strategia di Samaras è stata quella di fare una netta opposizione al governo Papandreou, anche se in realtà la politica neo liberista fatta dal Pasok li andava più che bene, anzi ce l’aveva nel suo programma. Faceva opposizione solo per lasciar fare il lavoro sporco al Pasok. I socialisti forti della loro ampia maggioranza non avevano nessun bisogno dell’appoggio della destra (almeno per quanto riguarda i voti, avrebbero ben gradito un appoggio ideologico) e così sono andati avanti un bel po’ da soli. Fin quando Papandreou dichiarò che avrebbe fatto un referendum popolare per porre la questione se continuare o meno con i sacrifici. Come già sapete il referendum non venne mai fatto, l’idea venne ritirata a seguito di insulti e rappresaglie delle “grandi democrazie europee”. Questa infelice evento è da considerare una delle pagine più nere delle posticce democrazie europee, un evidente caso di ingerenza nella politica interna di un paese da parte di altri governi della Comunità Europea. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A seguito di questo evento però, Antonis Samaras fu costretto a cambiare atteggiamento. Nea Dimokratia entrò a far parte del governo Papadimos e allo stesso tempo divenne fanatica alleata del Pasok nel far passare la politica di “macelleria sociale” iniziata dai socialisti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Prima di questa repentina inversione di marcia fatta da Samaras, la parlamentare Dora Bakogianni venne espulsa dal partito in quanto, come neo-liberista si trovava d’accordo con la politica che la Trojka imponeva al Pasok, dopo l’inversione di marcia si registrano altre espulsioni eccellenti fatte da Samaras, ma questa volta motivate dalla contrarietà di alcuni parlamentari alla politica neo-liberista di svendita del paese. Espulsioni legate al voto nel Parlamento del 12 febbraio 2012 riguardante il secondo Memorandum. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da queste espulsioni sono nati altri due partiti di destra, rispettivamente Dimokratiki Simachia di Dora Bakogianni e Anexartiti Ellines di Panos Kamenos. Il primo pro-Memorandum e il secondo anti-Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In questa campagna elettorale Nea Dimokratia aveva chiesto il voto ai propri elettori per un governo autonomo, puntavano ad una maggioranza assoluta per proseguire la politica di tagli, privatizzazioni e svendita del paese. Non potendo promettere niente di meglio si erano limitati a dire che avrebbero fatto delle limature su alcuni provvedimenti tragici fatti passare in precedenza con il loro voto. Si erano però impegnati molto a promettere repressioni e provvedimenti drastici contro gli immigrati, additati come problema centrale della Grecia, quindi più poteri alla polizia, galere, espulsioni di massa, rastrellamenti, forti riferimenti all’identità cristiana ortodossa ecc... Tant’è vero che leggendo il programma elettorale di Samaras sembrava di avere in mano il programma di George Bush. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Alcuni giorni prima del voto affermò di voler cambiare i libri di storia per le scuole, una volta al potere li avrebbe riscritti in maniera che fossero chiari i valori fondamentali della grecità! </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A queste elezioni hanno preso intorno al 19%, ben lontano dal risultato che speravano (le loro aspettative miravano al 35%), sono comunque il primo partito. Grazie al premio di maggioranza avranno un bonus di 50 parlamentari in più.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tra i nuovi partiti di destra generati da Nea Dimokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anexsartiti Ellines</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Panos Kammenos propone un taglio netto con la politica legata al Memorandum, quindi congelamento del pagamento del debito e investimenti rivolti a creare sviluppo nel paese. Ovviamente come si aggrada ad un partito di destra propone sgravi fiscali e poche tasse per le imprese. Propongono di restare nell’ Euro e quindi nell’Unione Europea, ma cancellare il Memorandum. A queste elezioni ha raccolto tra il 10 e 11%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tra i nuovi partiti di destra generati da Nea Dimokratia </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anexsartiti Ellines</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Panos Kammenos propone un taglio netto con la politica legata al Memorandum, quindi congelamento del pagamento del debito e investimenti rivolti a creare sviluppo nel paese. Ovviamente come si aggrada ad un partito di destra propone sgravi fiscali e poche tasse per le imprese. Propongono di restare nell’ Euro e quindi nell’Unione Europea, ma cancellare il Memorandum. A queste elezioni ha raccolto tra il 10 e 11%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra c’è il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Giorgos Karazzaferis. Questo partito è sempre stato un piccolo partito, era arrivato ad avere più o meno il 5-6 %, e aveva il suo posticino in parlamento. Solo in un determinato momento, secondo i sondaggi, sembrava essere aumentato. Poi a suo malgrado venne coinvolto nel governo di Papadimos, preso dalla brama di potere accetto di far parte del governo di unità nazionale insieme a Pasok e Nea Dimokratia. Questa esperienza durò solo pochi giorni, poi vedendo che i sondaggi lo davano in netto calo decise di ritirasi. A queste elezioni non ha superato la soglia di sbarramento del 3% e quindi non entrerà in parlamento. La loro politica è una politica di destra, a favore del liberismo, con riferimenti forti alla religione ortodossa, impuntata al nazionalismo e ovviamente contro gli immigrati. E’ opportuno chiarire che sono per il liberismo ma solo quello “made in greece”, quello imposto dalla Trojka non gli andava bene essendo umiliante per la Grecia.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ancora più a destra ci sono i nazi-fascisti di </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">con a capo Nikos Michaloliakos. In queste elezioni hanno raccolto il “voto di protesta” e da percentuali irrisorie sono schizzati al 7%, avranno quindi 21 parlamentari. Pochi di quelli che li hanno votati avevano un’idea di chi fossero. Poco presenti in televisione, tutti conoscevano esclusivamente la faccia del loro presidente, un signore di mezza età in giacca e cravatta. Adesso dopo il boom elettorale i media si sono iniziati ad interessare di loro e il loro elettorato si è accorto all’improvviso che il loro presidente è l’unico che non ha la testa rasata e che sa mettere tre parole in fila. La loro campagna elettorale è basata sull’odio razziale, sono particolarmente attivi in alcuni quartieri di Atene dove aggrediscono gli immigrati picchiandoli e accoltellandoli. Secondo l’analisi dei voti relative ai seggi dove i poliziotti votano, un poliziotto su due ha votato per Chrisi Avghi, loro dicono di fare, nei confronti degli immigrati, quel lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Si propongono come forza repressiva al servizio del cittadino greco di colore bianco, non omosessuale, non di sinistra, non rom e meglio se ortodosso. Sono contro l’Europa e quindi contro il Memorandum.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">A sinistra, in vicinanza del Pasok troviamo il partito </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Demokratiki Aristerà</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> con a capo Fotis Kuvellis, i quali sono usciti alcuni anni fa dal Siriza. Sono un partito che a queste elezioni ha preso poco più del 6%, anche loro sono contro il Memorandum, vorrebbero un progressivo allontanamento dagli obblighi imposti dalla Trojka. Sostengono la permanenza della Grecia nell’Euro.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">è il partito di sinistra che è andato meglio nelle elezioni tenutesi una settimana fa. Ha raccolto quasi il 17% dei voti e si è piazzato al secondo posto per numero di voti. In realtà è il vero vincitore di queste votazioni, ha raccolto svariate migliaia di voti in più provenienti da tutti coloro che vedono il Memorandum e le politiche di chi lo sostiene come la catastrofe della Grecia. Alexis Tsipras è il suo leader, un giovane sotto i quaranta anni. Il Siriza è stato da sempre contro il memorandum criticando le scelte neo liberiste del Pasok e di Nea Dimokratia. Sostiene i diritti dei lavoratori ed è contro la politica dei tagli a stipendi e pensioni. Vorrebbero che la Grecia rimanesse in area Euro, ma vogliono sganciarsi dagli obblighi imposti dal Memorandum. Riguardo al debito, propongono di pagarlo, ma non in questa maniera assurda e selvaggia che sta stremando la società greca. La proposta è di congelare il debito e per due o tre anni investire gli introiti dello stato per il rilancio dell’economia e per i servizi al cittadino come la sanità e istruzione.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Un’altra cosa che chiedono, che ad esempio il Pasok non ha mai chiesto, è il risarcimento dei danni di guerra da parte della Germania. Per chi non lo sapesse, la Germania ha risarcito tutti gli stati che avevano subito dei danni dovuti all’invasione e ai crimini di guerra fatti durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. Tutti tranne la Grecia. Anche l’Italia a suo tempo ha pagato la propria parte di danno. Adesso invece di pretendere in maniera inflessibile sacrifici economici dalla Grecia sarebbe bene che la Germania adempiesse ai propri obblighi.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Una settimana dopo il voto i sondaggi lo danno in crescita, addirittura al 27%.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> è il partito comunista greco, con a capo Aleka Papariga. E’ da sempre contro il memorandum, per l’uscita dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla Nato. Ha conservato la struttura stalinista sia nella prassi che nella teoria, non collabora con nessuno e aspetta che i tempi siano maturi per liberare il popolo greco dal capitalismo. A queste elezioni ha preso più dell’8%, ma già prima del voto la signora Papariga aveva affermato di escludere ogni tipo di collaborazioni per eventuali governi di sinistra, dicendo che “il popolo greco non è ancora maturo per queste cose”.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Antarsya </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">fa parte dei partiti di sinistra, sostiene l’uscita dall’Euro e ovviamente la sospensione unilaterale dal Memorandum. Come gli altri partiti di sinistra sopracitati sostiene che il Memorandum è deleterio ed è una via senza uscita per il popolo greco. Anche loro come gli</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti</span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"> non hanno oltre passato la soglia del 3% e quindi non entreranno in parlamento.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Risultati elettorali </span><br />
<span style="font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">partito percentuale parlamentari</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nea Dimokratia...........18,85 %......................108</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza...........................16,78%........................52</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Pasok..........................13,18%........................41</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anerxartiti ellines..........10,60%........................33</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">KKE..............................8,48%.......................26</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Chrisi Avghi...................6,97%........................21</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dimokratiki Aristera.......6,11%.......................19</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">------------------------------------------------------------------------</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ecologisti.......................2,93%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Laos..............................2,90%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Simmakia...............2,55%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dim. Xana......................2,15%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Filo Elefteri.....................1,80%</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Parte seconda. Il dopo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da un’analisi veloce del voto è facile capire che i partiti che hanno sostenuto il Memorandum imposto dalla Trojka hanno accusato un calo vertiginoso di voti. I due storici partiti Pasok e Nea Dimokrazia sono rimasti ben al di sotto delle loro aspettative, registrando il peggiore risultato nella loro storia. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il vero vincitore di queste elezioni è il partito di sinistra Siriza che con il suo risultato sorprendente rappresenta lo spirito di cambiamento e opposizione alla politica portata avanti fino ad ora. Oltre ai voti dell’elettorato di sinistra ha raccolto molti voti in fuga dal Pasok.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il partito Anexartiti Ellines, con le sue posizioni di rottura con il Memorandum ha attirato un grosso consenso da destra provocando un emorragia di voti da Nea Dimokratia, mentre Dimokratiki Aristerà, facendo parte di una sinistra più riformista e moderata, ha sicuramente raccolto molti voti provenienti dal Pasok. Un leggero calo di voti lo registra anche il KKE, forse proprio a causa delle dichiarazioni della propria leader Aleka Papariga che subito prima delle elezioni ha affermato di non voler collaborare con nessuno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’ingresso in parlamento di Chrisi Avghi è la novità, che in realtà era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Hanno raccolto il voto del malcontento o altrimenti detto di protesta.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Molte persone hanno deciso di votare un partito dichiaratamente antidemocratico nell’intento di punire i grandi partiti che da generazioni si alternano al potere e che in questi ultimi anni hanno dimostrato di essere uguali nella sostanza. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Anche se in campagna elettorale sia il Pasok che Nea Dimokratia avevano affermato di non voler collaborare l’uno con l’altro, la maggioranza dei greci ha tirato un sospiro di sollievo quando i risultati hanno confermato che i due partiti messi insieme non raggiungevano la maggioranza dei voti, a niente è servito il premio di cinquanta parlamentari in più che viene assegnato al primo partito. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se non fosse stato così ci sarebbe stata una continuità di governo tra i vincitori delle elezioni e il precedente governo di Lucas Papadimos e questo sarebbe stato deleterio per la società greca perché avrebbe dato nuovo vigore alle spinte neo-liberiste legate al volere della Trojka. Forti del loro rinnovato consenso avrebbero definitivamente annientato ciò che resta del paese.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In Grecia i governi vengono formati così: se nessun partito prende la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente della Democrazia da mandato al primo partito di formare una coalizione di governo. Se il primo partito non trova alleanze, la palla passa al secondo, poi al terzo e così via.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Se alla fine di questa procedura non si è formata nessuna coalizione di governo, allora il Presidente della Democrazia (Carlos Papoulias) chiama a raccolta tutti i partiti e verifica l’eventuale fattibilità di un governo, conduce quindi una mediazione nel tentativo di scongiurare un nuovo voto. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Tutte le consultazioni fatte dai partiti non hanno portato alla formazione di un governo, Nea Demokratia e Pasok sono isolati nel panorama politico in quanto rappresentanti del Memorandum oltre che palesi perdenti. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siriza che dal risultato elettorale esce vincente e incarna il sentimento di rottura del popolo greco, non ha abbastanza parlamentari per formare un governo da solo. Anche alleandosi con il partito Dimokratiki Aristerà rimane sotto la soglia della maggioranza. Il partito comunista KKE aveva già in precedenza dichiarato di non voler collaborare ad un governo di sinistra, ma anche se dovesse cambiare idea, il suo contributo non basterebbe a passare la soglia dei 151 parlamentari utili per formare un governo.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da alcuni giorni sono iniziate le consultazioni del Presidente della Democrazia, con tutti i partiti e un’ipotesi di governo possibile era emersa. Sarebbe stato possibile fare un governo a tre con Pasok, Nea Dimokratia e Demokratiki Aristerà, ma in realtà ciò sarebbe stato possibile con i numeri è non con i fatti. Questo vorrebbe dire ignorare il segnale emerso in maniera forte dalle elezioni e fare un governo dei perdenti che continua la politica di prima. Questa ipotesi che per alcune ore è stata in piedi ha subito portato il Siriza al 27% nei sondaggi, ben dieci punti sopra il risultato elettorale. Sia Pasok che Nea Dimokratia che Demokratiki Aristerà sanno che un governo di questo genere è rischioso perché porterebbe alla rivoluzione. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Proprio valutando questo fattore Demokratiki Aristerà si è ritirata dalla coalizione a tre ponendo come punto assolutamente inevitabile una partecipazione del Siriza.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Dovete a questo punto sapere che subito dopo le elezioni abbiamo assistito a tutta una serie di valutazioni elettorali dove sembrava che sia il Pasok che Nea Dimokrazia fossero quasi concordi col Siriza, disposti a smussare le loro posizioni a favore del Memorandum, invitando il Siriza a intraprendere un governo che loro avrebbero appoggiato.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ma quando il presidente del Siriza Alexis Tsipras a invitato Pasok e Nea Dimokratia a passare dalle parole ai fatti i toni concilianti sono cambiati in maniera repentina. Tsipras aveva infatti invitato i presidenti di partito firmatari del Memorandum a inviare una lettera di disdetta alla Trojka dove si dichiaravano di non adempire alle misure pattuite. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più veniva proposta una mediazione su cinque punti proposti dal Siriza come accordo minimo per una alleanza di governo. La proposta era questa:</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">1. Riconoscere la necessità di annullare i provvedimenti del memorandum e le leggi vergogna che hanno ulteriormente tagliato i salari e le pensioni.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">2. L'abrogazione delle leggi che catalizzano i diritti fondamentali del lavoro, come la legge che abolisce la contrattazione collettiva.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">3. Promuovere cambiamenti nel sistema politico per approfondire la democrazia, come la modifica della legge elettorale e l'introduzione della rappresentanza proporzionale, e l'abrogazione della legge sulla responsabilità dei ministri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">4. Mettere a controllo pubblico il sistema bancario e rendere pubblica la relazione della Black Rock.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">5. Creare una commissione internazionale per monitorare il debito pubblico oneroso e mettere una moratoria sul rimborso.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Ovviamente non è stato possibile conciliare delle posizioni così diverse. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso sono finite le consultazioni del Presidente della Democrazia per valutare un governo di unità nazionale ed è notizia di pochi minuti fa che un governo di transizione porterà il paese a nuove elezioni che si terranno il 17 giugno. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Intanto c’è da dire che le pressioni internazionali sulla Grecia sono fortissime, la dose di soldi che sarebbe dovuta essere versata a giugno in cambio dell’attuazione di altri 77 provvedimenti antisociali è in forse. Comunque, questi soldi, come i 130 miliardi di euro che la Grecia ha ricevuto a febbraio saranno destinati per il 92% a pagare gli interessi sui prestiti e i creditori dello stato greco, non andranno certo a rincuorare il morale di chi ha perso il lavoro, di chi il lavoro ce l’ha ma prende un terzo dello stipendio o di chi non ha più soldi per comprare lo stretto necessario per vivere. C’è da considerare che la Trojka ha tirato talmente la corda che adesso il gran parte del popolo greco non ritiene più che l’uscita dall’Euro porterà la Grecia alla povertà in quanto la povertà è già di casa in Grecia. Il terrorismo mediatico che il Pasok e Nea Dimokratia portano avanti dicendo che se il paese esce dall’Euro ci saranno i supermercati con gli scaffali vuoti e non ci sarà benzina per viaggiare e petrolio per scaldarsi fa ormai poco effetto, la gente inizia a capire che gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti non hanno senso se non hai i soldi in tasca per comprarli.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Il duetto Merkel e Sarkozy che umiliano il popolo greco con le loro risatine ironiche e costringono Papandreou a ritirare il referendum che aveva proposto nell’autunno 2011 hanno portato il sentimento anti-europeo ai massimi livelli. Adesso è inutile che i signori della Trojka si sbilanciano in dichiarazioni dove affermano di rispettare a pieno il voto democratico espresso dal popolo greco, come minimo queste dichiarazioni appaiano ipocrite.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">In più adesso è chiaro che la politica della Merkel è sempre più isolata in Europa, adesso che è rimasta senza il suo fido compare Sarkozy e che valutando la posizione instabile della Spagna, del Portogallo e dell’Italia è forse l’Europa che dovrebbe temere l’uscita della Grecia dall’Euro e non viceversa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Adesso che la Grecia va verso le elezioni, non voglio neanche immaginare che sorta di pressione verrà attuata al livello internazionale, che sporcizia dovremo ancora vedere. E’ chiaro che per la Trojka piegare l’orgoglio della Grecia è un punto fermo, vorranno a tutti i costi evitare un precedente, qualcosa che possa innescare un cambiamento in Europa. </span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Importantissima sarà la solidarietà internazionale dei popoli contro l’Europa unita dei banchieri.</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Francesco Moretti</span><br />
<br />
<div class="post-body entry-content" id="post-body-7569666634326317284" itemprop="articleBody" style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; line-height: 1.4; position: relative; width: 570px;">
<div style="font-family: inherit;">
<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span></div>
<div style="font-family: inherit;">
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 17px;"><span class="Apple-style-span"><span class="post-author vcard" style="margin-left: 0px; margin-right: 1em;"><br />
</span></span></span></div>
<div style="font-family: inherit;">
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 17px;"><span class="post-author vcard" style="margin-left: 0px; margin-right: 1em;">Pubblicato da <span class="fn"><a href="http://www.blogger.com/profile/14026984755227264381" itemprop="author" rel="author" style="text-decoration: none;" title="author profile">Francesco Moretti </a></span></span><span class="post-timestamp" style="margin-left: -1em; margin-right: 1em;">a <a class="timestamp-link" href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.fr/2012/05/situazione-in-grecia_8306.html" itemprop="url" rel="bookmark" style="text-decoration: none;" title="permanent link"><abbr class="published" itemprop="datePublished" style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial;" title="2012-05-15T08:19:00-07:00">martedì, maggio 15, 2012</abbr></a> </span></span></div>
</div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-56573341560934105102012-03-16T21:54:00.008+01:002012-03-16T22:21:11.764+01:00Summit Modern Money Theory<span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Carissimi,</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"> nel fine settimana 24, 25 e 26 Febbraio sono stata a Rimini ad un Summit organizzato da Paolo Barnard sulla Modern Money Theory (MMT).</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Sono intervenuti 5 economisti di fama internazionale:</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Marshall Auerback</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">William Black</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Michael Hudson</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Stephanie Kelton</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Alain Parguez.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">La Modern Money Theory, il Circuitismo, è la teoria di John Maynard Keyns, la teoria messa in pratica dagli USA dopo la crisi del '29, la teoria usata da alcuni degli economisti di cui sopra per risollevare le sorti dell'Argentina.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Provo a descrivere l'idea in poche parole.</span></div><div><br /></div><div>Essa ripropone il ritorno alla moneta sovrana.</div><div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family: georgia; ">Moneta sovrana significa: </span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">1) che è stampata da uno stato (l'Euro non è moneta sovrana per questo motivo, la Lira lo era)</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">2) svincolata dal valore dell'oro</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">3) fluttuante rispetto alle altre monete.</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Quando sei uno stato a moneta sovrana significa che puoi stampare moneta. Devi comprare qualcosa? Vai dalla banca centrale (che è di stato e non commerciale) dici che ti servono dei soldi, lei te li stampa e tu rilasci dei buoni di stato. Quei buoni che hai rilasciato vengono chiamati "debito", ma con la moneta sovrana nessuno si aspetta che tu ripaghi quel debito, perché a chi lo ripaghi? I buoni di stato sono già il pagamento di quel debito: essi vengono venduti o a dei cittadini o a degli stati esteri e diventano un valore, una ricchezza in mano ai cittadini, un "io ti devo" da parte dello stato verso i cittadini.</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Ma non crea inflazione stampare soldi? Secondo quelli della MMT no in quanto loro dicono che se i soldi che stampi poi li usi o per migliorare le infrastrutture pubbliche o per costruire/comprare delle cose che migliorano il tenore di vita, allora il PIL aumenta, e se il PIL aumenta allora non può aumentare l'inflazione.</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Questo, in teoria, assicura il lavoro e il benessere a tutti, in pratica se c'hai dei governanti incapaci oppure corrotti allora sì che aumenta l'inflazione perché stamperebbero senza criterio.</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">Se non sei moneta sovrana (caso dell'euro) allora se sei uno stato e ti servono dei soldi non puoi andare nella tua banca a farti stampare moneta, perché la tua banca di stato non c'è e la BCE non è sotto di te che sei lo stato e se i soldi non te li vuole stampare può non farlo quindi tu sei costretto ad andarli a comperare dalle banche commerciali... e a questo punto questo che si chiama ancora debito ma se nell'altro sistema era una ricchezza dei cittadini, ora diventa un debito vero e proprio... e quei soldi alle banche commerciali glieli devi ridare davvero... quindi austerità... ma austerità significa meno lavoro, meno lavoro significa povertà... grandi fasce di povertà, sacche di Cina in Europa.</span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div style="font-size: medium; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:georgia;">In sostanza: la MMT propone di ritornare alla moneta sovrana, iniziare a stampare moneta per dare lavoro a tutti, ricostruire lo stato sociale e le infrastrutture del paese.</span></div></div><div><br /></div><div>Ora, al di là di se questa teoria della MMT sia davvero la gallina dalle uova d'oro per Grecia, Italia, Portogallo, Spagna in questo momento storico... mi sembra giusto fare informazione. Il silenzio dei media sia sul Summit a cui abbiamo partecipato in più di 2000 persone e in cui sono intervenuti economisti di livello e hanno tenuto conferenze senza sosta per tutto un fine settimana, sia sulla MMT, è davvero impressionante.</div><div><br /></div><div>Ho pubblicato su youtube tutti i video della conferenza (sono ovviamente molto lunghi e di non ottima qualità ma... è il mio meglio... e se non altro c'è tutto):</div><div><br /></div><div><a href="http://www.youtube.com/watch?v=VYR2CopTz28&feature=BFa&list=PLC2C0A067F8A08FC3&lf=view_all">http://www.youtube.com/watch?v=VYR2CopTz28&feature=BFa&list=PLC2C0A067F8A08FC3&lf=view_all</a></div><div><br /></div><div>Questo invece è il sito del summit:</div><div><a href="http://democraziammt.info/">http://democraziammt.info/</a></div><div><br /></div><div><br /></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-76972170009630144122012-02-29T11:54:00.001+01:002012-02-29T11:55:00.180+01:00Paolo Barnard Temi importanti taciuti da Grillo, Travaglio e mass media<iframe width="459" height="344" src="http://www.youtube.com/embed/wt-vU5UD5dA?fs=1" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-18840976802715635062012-02-23T12:13:00.003+01:002012-02-23T12:18:01.139+01:00Un appello agli intellettuali europei - Par un collectif d’intellectuels et d’artistes européens<span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">di VICKY SKOUMBI, DIMITRIS VERGETIS, MICHEL SURYA*</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Nel momento in cui un giovane greco su due è disoccupato, 25.000 persone</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">senza tetto vagano per le strade di Atene, il 30 per cento della popolazione</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">è ormai sotto la soglia della povertà, migliaia di famiglie sono costrette a</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dare in affidamento i bambini perché non crepino di fame e di freddo e i</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">nuovi poveri e i rifugiati si contendono l'immondizia nelle discariche</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pubbliche, i "salvatori" della Grecia, col pretesto che i Greci "non fanno</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">abbastanza sforzi", impongono un nuovo piano di aiuti che raddoppia la dose</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">letale già somministrata. Un piano che abolisce il diritto del lavoro e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">riduce i poveri alla miseria estrema, facendo contemporaneamente scomparire</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dal quadro le classi medie.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">L'obiettivo non è il "salvataggio"della Grecia: su questo punto tutti gli</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">economisti degni di questo nome concordano. Si tratta di guadagnare tempo</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">per salvare i creditori, portando nel frattempo il Paese a un fallimento</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">differito.Si tratta soprattutto di fare della Grecia il laboratorio di un</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">cambiamento sociale che in un secondo momento verrà generalizzato a tutta</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">l'Europa. Il modello sperimentato sulla pelle dei Greci è quello di una</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">società senza servizi pubblici, in cui le scuole, gli ospedali e i</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dispensari cadono in rovina, la salute diventa privilegio dei ricchi e la</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parte più vulnerabile della popolazione è destinata a un'eliminazione</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">programmata, mentre coloro che ancora lavorano sono condannati a forme</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">estreme di impoverimento e di precarizzazione.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ma perché questa offensiva neoliberista possa andare a segno, bisogna</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">instaurare un regime che metta fra parentesi i diritti democratici più</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">elementari. Su ingiunzione dei salvatori, vediamo quindi insediarsi in</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Europa dei governi di tecnocrati in spregio della sovranità popolare. Si</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">tratta di una svolta nei regimi parlamentari, dove si vedono i</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">"rappresentanti del popolo" dare carta bianca agli esperti e ai banchieri,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">abdicando dal loro supposto potere decisionale. Una sorta di colpo di stato</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parlamentare, che fa anche ricorso a un arsenale repressivo amplificato di</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">fronte alle proteste popolari. Così, dal momento che i parlamentari avranno</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">ratificato la Convenzione imposta dalla Troika (Ue, Bce, Fmi),</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">diametralmente opposta al mandato che avevano ricevuto, un potere privo di</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">legittimità democratica avrà ipotecato l'avvenire del Paese per 30 o 40</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">anni.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Parallelamente, l'Unione europea si appresta a istituire un conto bloccato</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dove verrà direttamente versato l'aiuto alla Grecia, perché venga impiegato</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">unicamente al servizio del debito. Le entrate del Paese dovranno essere "in</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">priorità assoluta" devolute al rimborso dei creditori e, se necessario,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">versate direttamente su questo conto gestito dalla Ue. La Convenzione</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">stipula che ogni nuova obbligazione emessa in questo quadro sarà regolata</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dal diritto anglosassone, che implica garanzie materiali, mentre le vertenze</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">verranno giudicate dai tribunali del Lussemburgo, avendo la Grecia</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">rinunciato anticipatamente a qualsiasi diritto di ricorso contro sequestri e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pignoramenti decisi dai creditori. Per completare il quadro, le</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">privatizzazioni vengono affidate a una cassa gestita dalla Troika, dove</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">saranno depositati i titoli di proprietà dei beni pubblici.. In altri</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">termini, si tratta di un saccheggio generalizzato, caratteristica propria</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">del capitalismo finanziario che si dà qui una bella consacrazione</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">istituzionale.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Poiché venditori e compratori siederanno dalla stessa parte del tavolo, non</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">vi è dubbio alcuno che questa impresa di privatizzazione sarà un vero</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">festino per chi comprerà.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ora, tutte le misure prese fino a ora non hanno fatto che accrescere il</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">debito sovrano greco, che, con il soccorso dei salvatori che fanno prestiti</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">a tassi di usura, è letteralmente esploso sfiorando il 170% di un Pil in</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">caduta libera, mentre nel 2009 era ancora al 120%. C'è da scommettere che</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">questa coorte di piani di salvataggio - ogni volta presentati come 'ultimi'-</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">non ha altro scopo che indebolire sempre di più la posizione della Grecia,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">in modo che, privata di qualsiasi possibilità di proporre da parte sua i</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">termini di una ristrutturazione, sia costretta a cedere tutto ai creditori,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sotto il ricatto "austerità o catastrofe". L'aggravamento artificiale e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">coercitivo del problema del debito è stato utilizzato come un'arma per</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">prendere d'assalto una società intera. E non è un caso che usiamo qui dei</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">termini militare: si tratta propriamente di una guerra, condotta con i mezzi</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">della finanza, della politica e del diritto, una guerra di classe contro</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">un'intera società. E il bottino che la classe finanziaria conta di strappare</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">al 'nemico' sono le conquiste sociali e i diritti democratici, ma, alla fine</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dei conti, è la stessa possibilità di una vita umana. La vita di coloro che</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">agli occhi delle strategie di massimizzazione del profitto non producono o</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">non consumano abbastanza non dev'essere più preservata.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">E così la debolezza di un paese preso nella morsa fra speculazione senza</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">limiti e piani di salvataggio devastanti diviene la porta d'entrata</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">mascherata attraverso la quale fa irruzione un nuovo modello di società</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">conforme alle esigenze del fondamentalismo neoliberista. Un modello</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">destinato all'Europa intera e anche oltre. E' questa la vera questione in</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">gioco. Ed è per questo che difendere il popolo greco non si riduce solo a un</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">gesto di solidarietà o di umanità: in gioco ci sono l'avvenire della</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">democrazia e le sorti del popolo europeo.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Dappertutto la "necessità imperiosa" di un'austerità dolorosa ma salutare ci</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">viene presentata come il mezzo per sfuggire al destino greco, mentre vi</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">conduce dritto. Di fronte a questo attacco in piena regola contro la</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">società, di fronte alla distruzione delle ultime isole di democrazia,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">chiediamo ai nostri concittadini, ai nostri amici francesi e europei di</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">prendere posizione con voce chiara e forte. Non bisogna lasciare il</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">monopolio della parola agli esperti e ai politici. Il fatto che, su</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">richiesta dei governanti tedeschi e francesi in particolare, alla Grecia</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">siano ormai impedite le elezioni può lasciarci indifferenti? La</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">stigmatizzazione e la denigrazione sistematica di un popolo europeo non</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">meritano una presa di posizione? E' possibile non alzare la voce contro</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">l'assassinio istituzionale del popolo greco? Possiamo rimanere in silenzio</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">di fronte all'instaurazione a tappe forzate di un sistema che mette fuori</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">legge l'idea stessa di solidarietà sociale?</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Siamo a un punto di non ritorno. E' urgente condurre la battaglia di cifre e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">la guerra delle parole per contrastare la retorica ultra-liberista della</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">paura e della disinformazione. E' urgente decostruire le lezioni di morale</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">che occultano il processo reale in atto nella società. E diviene più che</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">urgente demistificare l'insistenza razzista sulla "specificità greca" che</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pretende di fare del supposto carattere nazionale di un popolo (parassitismo</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">e ostentazione a volontà) la causa prima di una crisi in realtà mondiale.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ciò che conta oggi non sono le particolarità, reali o immaginari, ma il</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">comune: la sorte di un popolo che contagerà tutti gli altri.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Molte soluzioni tecniche sono state proposte per uscire dall'alternativa "o</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">la distruzione della società o il fallimento" (che vuol dire, lo vediamo</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">oggi, sia la distruzione sia il fallimento). Tutte vanno prese in</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">considerazione come elementi di riflessione per la costruzione di un'altra</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Europa. Prima di tutto però bisogna denunciare il crimine, portare alla luce</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">la situazione nella quale si trova il popolo greco a causa dei "piani</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">d'aiuto" concepiti dagli speculatori e i creditori a proprio vantaggio.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Mentre nel mondo si tesse un movimento di sostegno e Internet ribolle di</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">iniziative di solidarietà, gli intellettuali saranno gli ultimi ad alzare la</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">loro voce per la Grecia? Senza attendere ancora, moltiplichiamo gli</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">articoli, gli interventi, i dibattiti, le petizioni, le manifestazioni. Ogni</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">iniziativa è la benvenuta, ogni iniziativa è urgente. Da parte nostra ecco</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">che cosa proponiamo: andare velocemente verso la formazione di un comitato</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">europeo di intellettuali e di artisti per la solidarietà con il popolo greco</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">che resiste. Se non lo facciamo noi, chi lo farà? Se non adesso, quando?</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">*Rispettivamente redattrice e direttore della rivista Aletheia di Atene e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">direttore della rivista Lignes, Parigi.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Prime adesioni: Daniel Alvaro, Alain Badiou, Jean-Christophe Bailly, Etienne</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Balibar, Fernanda Bernardo, Barbara Cassin, Bruno Clement, Danièle</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Cohen-Levinas, Yannick Courtel, Claire Denis, Georges Didi-Hubermann, Ida</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Dominijanni, Roberto Esposito, Francesca Isidori, Pierre-Philippe Jandin,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Jérome Lebre, Jean-Clet Martin, Jean-Luc Nancy, Jacques Ranciere, Judith</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Revel, Elisabeth Rigal, Jacob Rogozinski, Avital Ronell, Ugo Santiago, Beppe</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Sebaste, Michèle Sinapi, Enzo Traverso</span><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">-------------------------</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><h2>Par un collectif d’intellectuels et d’artistes européens</h2><div class="author"></div><p>Au moment où un jeune Grec sur deux est au chômage, où 25 000 SDF errent dans les rues d’Athènes, où 30% de la population est tombée sous le seuil de pauvreté, où des milliers de familles sont obligées de placer leurs enfants pour qu’ils ne crèvent pas de faim et de froid, où nouveaux pauvres et réfugiés se disputent les poubelles dans les décharges publiques, les «sauveurs» de la Grèce, sous prétexte que les Grecs «ne font pas assez d’efforts», imposent un nouveau plan d’aide qui double la dose létale administrée. Un plan qui abolit le droit du travail, et qui réduit les pauvres à l’extrême misère, tout en faisant disparaître du tableau les classes moyennes.</p><p>Le but ne saurait être le «sauvetage» de la Grèce : sur ce point, tous les économistes dignes de ce nom sont d’accord. Il s’agit de gagner du temps pour sauver les créanciers tout en menant le pays à une faillite différée. Il s’agit surtout de faire de la Grèce le laboratoire d’un changement social qui, dans un deuxième temps, se généralisera à toute l’Europe. Le modèle expérimenté sur les Grecs est celui d’une société sans services publics, où les écoles, les hôpitaux et les dispensaires tombent en ruine, où la santé devient le privilège des riches, où les populations vulnérables sont vouées à une élimination programmée, tandis que ceux qui travaillent encore sont condamnés aux formes extrêmes de la paupérisation et de la précarisation.</p><p>Mais pour que cette offensive du néolibéralisme puisse arriver à ses fins, il faut instaurer un régime qui fait l’économie de droits démocratiques les plus élémentaires. Sous l’injonction des sauveurs, on voit donc s’installer en Europe des gouvernements de technocrates qui font fi de la souveraineté populaire. Il s’agit d’un tournant dans les régimes parlementaires où l’on voit les «représentants du peuple» donner carte blanche aux experts et aux banquiers, abdiquant leur pouvoir décisionnel supposé. Un coup d’Etat parlementaire en quelque sorte, qui fait aussi appel à un arsenal répressif amplifié face aux protestations populaires. Ainsi, dès lors que les députés ont ratifié la convention dictée par la troïka (l’Union européenne, la Banque centrale européenne et le Fonds monétaire international), diamétralement opposée au mandat qu’ils avaient reçu, un pouvoir dépourvu de légitimité démocratique aura engagé l’avenir du pays pour trente ou quarante ans.</p><p>Parallèlement l’Union européenne s’apprête à constituer un compte bloqué où serait directement versée l’aide à la Grèce afin qu’elle soit employée uniquement au service de la dette. Les recettes du pays devraient être en «priorité absolue» consacrées au remboursement de créanciers, et, si besoin est, directement versées à ce compte géré par l’Union européenne. La convention stipule que toute nouvelle obligation émise dans son cadre sera régie par le droit anglais, qui engage des garanties matérielles, alors que les différends seront jugés par les tribunaux du Luxembourg, la Grèce ayant renoncé d’avance à tout droit de recours contre une saisie décidée par ses créanciers. Pour compléter le tableau, les privatisations sont confiées à une caisse gérée par la troïka, où seront déposés les titres de propriété de biens publics. Bref, c’est le pillage généralisé, trait propre du capitalisme financier qui s’offre ici une belle consécration institutionnelle. Dans la mesure où vendeurs et acheteurs siégeront du même côté de la table, on ne doute guère que cette entreprise de privatisation soit un vrai festin pour les repreneurs.</p><p>Or toutes les mesures prises jusqu’à maintenant n’ont fait que creuser la dette souveraine grecque et, avec le secours de sauveurs qui prêtent à des taux usuraires, celle-ci a carrément explosé en approchant des 170% d’un PIB en chute libre, alors qu’en 2009 elle n’en représentait encore que 120%. Il est à parier que cette cohorte de plans de sauvetage - à chaque fois présentés comme «ultimes» - n’a eu d’autre but que d’affaiblir toujours davantage la position de la Grèce de sorte que, privée de toute possibilité de proposer elle-même les termes d’une restructuration, elle soit réduite à tout céder à ses créanciers sous le chantage de «la catastrophe ou l’austérité».</p><p>L’aggravation artificielle et coercitive du problème de la dette a été utilisée comme une arme pour prendre d’assaut une société entière. C’est à bon escient que nous employons ici des termes relevant du domaine militaire : il s’agit bel et bien d’une guerre conduite par les moyens de la finance, de la politique et du droit, une guerre de classe contre la société entière. Et le butin que la classe financière compte arracher à «l’ennemi», ce sont les acquis sociaux et les droits démocratiques, mais au bout du compte, c’est la possibilité même d’une vie humaine. La vie de ceux qui ne produisent ou ne consomment pas assez au regard des stratégies de maximisation du profit, ne doit plus être préservée.</p><p>Ainsi, la faiblesse d’un pays pris en étau entre la spéculation sans limites et les plans de sauvetage dévastateurs, devient la porte dérobée par où fait irruption un nouveau modèle de société conforme aux exigences du fondamentalisme néolibéral. Modèle destiné à toute l’Europe et plus si affinités. C’est le véritable enjeu et c’est pour cela que défendre le peuple grec ne se réduit pas à un geste de solidarité ou d’humanité abstraite : l’avenir de la démocratie et le sort des peuples européens sont en question. Partout la «nécessité impérieuse» d’une austérité «douloureuse, mais salutaire» va nous être présentée comme le moyen d’échapper au destin grec, alors qu’elle y mène tout droit.</p><p>Devant cette attaque en règle contre la société, devant la destruction des derniers îlots de la démocratie, nous appelons nos concitoyens, nos amis français et européens à s’exprimer haut et fort. Il ne faut pas laisser le monopole de la parole aux experts et aux politiciens. Le fait qu’à la demande des dirigeants allemands et français en particulier la Grèce soit désormais interdite d’élections peut-il nous laisser indifférents ? La stigmatisation et le dénigrement systématique d’un peuple européen ne mériteraient-ils pas une riposte ? Est-il possible de ne pas élever sa voix contre l’assassinat institutionnel du peuple grec ? Et pouvons-nous garder le silence devant l’instauration à marche forcée d’un système qui met hors la loi l’idée même de solidarité sociale ?</p><p>Nous sommes au point de non-retour. Il est urgent de mener la bataille des chiffres et la guerre des mots pour contrer la rhétorique ultralibérale de la peur et de la désinformation. Il est urgent de déconstruire les leçons de morale qui occultent le processus réel à l’œuvre dans la société. Il devient plus qu’urgent de démystifier l’insistance raciste sur la «spécificité grecque», qui prétend faire du caractère national supposé d’un peuple (paresse et roublardise à volonté) la cause première d’une crise en réalité mondiale. Ce qui compte aujourd’hui ne sont pas les particularités, réelles ou imaginaires, mais les communs : le sort d’un peuple qui affectera tous les autres.</p><p>Bien des solutions techniques ont été proposées pour sortir de l’alternative «ou la destruction de la société ou la faillite» (qui veut dire, on le voit aujourd’hui : «et la destruction et la faillite»). Toutes doivent être mises à plat comme éléments de réflexion pour la construction d’une autre Europe. Mais d’abord il faut dénoncer le crime, porter au grand jour la situation dans laquelle se trouve le peuple grec à cause des «plans d’aide» conçus par et pour les spéculateurs et les créanciers. Au moment où un mouvement de soutien se tisse autour du monde, où les réseaux d’Internet bruissent d’initiatives de solidarité, les intellectuels français seraient-ils donc les derniers à élever leur voix pour la Grèce ? Sans attendre davantage, multiplions les articles, les interventions dans les médias, les débats, les pétitions, les manifestations. Car toute initiative est bienvenue, toute initiative est urgente.</p><p>Pour nous, voici ce que nous proposons : aller très vite vers la formation d’un comité européen des intellectuels et des artistes pour la solidarité avec le peuple grec qui résiste. Si ce n’est pas nous, ce sera qui ? Si ce n’est pas maintenant, ce sera quand ?</p><p class="note">Vicky Skoumbi, rédactrice en chef de la revue <em>«Alètheia»</em>, Athènes, Michel Surya, directeur de la revue <em>«Lignes»</em>, Paris, Dimitris Vergetis, directeur de la revue <em>«Alètheia»</em>, Athènes. Et : Daniel Alvara,Alain Badiou, Jean-Christophe Bailly, Etienne Balibar, Fernanda Bernardo, Barbara Cassin, Bruno Clément, Danielle Cohen-Levinas, Yannick Courtel, Claire Denis, Georges Didi-Huberman, Roberto Esposito, Francesca Isidori, Pierre-Philippe Jandin, Jérôme Lèbre, Jean-Clet Martin, Jean-Luc Nancy, Jacques Rancière, Judith Revel, Elisabeth Rigal, Jacob Rogozinski, Hugo Santiago, Beppe Sebaste, Michèle Sinapi, Enzo Traverso.</p><p class="note"><br /></p></span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Dal blog di Francesco Moretti: <a href="http://sopravvivereingrecia.blogspot.com/">sopravvivereingrecia.blogspot.com</a></span></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-88456998474734410312012-02-14T11:46:00.005+01:002012-02-14T12:14:17.989+01:00Modern Money Theory, Summit di Rimini 24, 25, 26 Febbraio, Paolo Barnard<div>Barnard raconta l'idea del Summit che si farà il 24 25 26 Febbraio a Rimini.</div><div>I video che seguono sono di Dicembre quando ancora non sapeva quando e dove sarebbe riuscito ad organizzarlo. Però spiega bene l'idea della Modern Money Theroy.</div><div><br /></div><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/hcDDcD_Bnu8" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe><div><br /></div><div><br /></div><div><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/EeNw1SvfZ9Q" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></div><div><br /></div><div>Il seguente è in inglese.</div><div>The following is in english.</div><div><br /></div><div><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/jCXeBhgjtv0" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-23744363572557348392012-02-13T18:24:00.002+01:002012-02-13T18:36:19.373+01:00Situazione in Grecia (2)<span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; line-height: 20px; font-size: medium; ">Di </span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; line-height: 20px; font-size: medium; ">*Francesco Moretti</span><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px; "><div style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; "><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">*</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><a href="http://moretta-o-moretti.blogspot.com/" style="text-decoration: none; ">http://moretta-o-moretti.blogspot.com</a>*</span></div></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><span style="color: rgb(153, 0, 0); "><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><span style="color: rgb(153, 0, 0); "><br /></span></span></div>Salve a tutti, questo è l'aggiornamento che avevo programmato per domenica notte, ma poi non è stato possibile scriverlo. </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><span style="color: rgb(153, 0, 0); ">Come al solito, se lo ritenete interessante potete girarlo ai vostri amici o pubblicarlo a scopo informativo pur che questo venga fatto usando la versione integrale e citandone la fonte.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><span style="color: rgb(153, 0, 0); ">Grazie.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><span style="color: rgb(153, 0, 0); ">Francesco Moretti</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Aggiornamento sulla situazione Greca</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">numero due, riguardante la giornata di domenica 12 febbraio 2012</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Il "Memorandum due" adesso è legge. Il Parlamento greco l'ha approvato.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Non mi soffermerò più di tanto su questa notizia, mi sembra proprio superfluo. Sicuramente le immagini di Atene che brucia hanno già fatto il giro del mondo, come le percentuali di chi ha votato si, di chi, andando contro le direttive del proprio partito, ha votato no insieme all'opposizione e di quelli che non volendo prendersi una responsabilità verso le generazioni future hanno pensato di restarsene a casa. Sono ben trenta i parlamentari del governo che si sono dichiarati contrari all'approvazione del "memorandum due" ma che hanno preferito essere assenti al momento del voto, facilitando così l'approvazione della legge.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Mentre fuori del Parlamento succedeva il finimondo, alcuni parlamentari invece di seguire il dibattito in aula che precede il voto hanno pensato bene di andare a rilassarsi nel bar del Parlamento dove hanno seguito anche un po' della partita del Panathinaikos. (L'accaduto è documentato da foto che stanno girando su internet).</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Le manifestazioni per convincere il governo a non approvare il "Memorandum due" hanno portato in piazza circa un milione di persone esasperate e la polizia ha fatto il possibile per scatenare l'inferno. Una vera e propria guerra chimica è stata messa in atto ad Atene. Una pioggia di lacrimogeni e piccole bombe sfollagente hanno offuscato il cielo. Ma nonostante questo trattamento la polizia non è riuscita a rispedire i manifestanti a casa. A più riprese hanno cercato di riprendere la piazza del Parlamento. Tutte le strade circostanti piazza Sintagma sono rimaste gremite di manifestanti per ore e ore.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Gli scontri durati fino a notte fonda hanno causato centinaia di feriti e questa mattina la città sembrava bombardata. Quarantasette sono gli edifici andati a fuoco.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Ma la vera distruzione è un'altra, e di questa resteranno i segni per anni. Da ieri la Grecia non è più la stessa.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Tutti i soldi che l'Unione Europea e il Fondo Monetario daranno alla Grecia in prestito, in cambio dell'approvazione del "Memorandum due", andranno a risarcire i creditori, a pagare gli interessi sui prestiti ricevuti in precedenza e a tutelare le banche.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Secondo il contratto con la Trojka, non un euro verrà usato per lo sviluppo di questo paese. Questo è un punto fondamentale del Memorandum e già solo questo basterebbe per capire la logica perversa che vi è dietro. Banalizzando la situazione, è come se un tuo amico è nei guai perché non riesce a rendere i soldi di un prestito che ha chiesto, tu che cosa gli consigli? Di prendere un altro prestito per pagare gli interessi di quello precedente?</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">In realtà quando sentiamo dire: "130 miliardi di euro per aiutare la Grecia" tutti pensano a qualcosa di diverso da quello che invece succede nella realtà. Sono soldi prestati, che la Grecia dovrà rendere con interessi altissimi e che torneranno velocemente nelle tasche di chi li ha dati. Chi pensa che il Fondo Monetario e L'Unione Europea cerchino di far sviluppare la Grecia in modo da stabilizzare la sua economia e farle risalire la china, sbaglia! Tutte le riforme che vengono imposte non mirano a questo.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">La lunga tradizione greca di diritti lavorativi è stata cancellata. Meno di duecento parlamentari con il loro voto hanno fatto della Grecia una piccola India in Europa.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Libertà assoluta di licenziamento sia nel settore privato che nel pubblico. Il lavoratore non potrà più fare ricorso contro un abuso da parte di un datore di lavoro, a meno che anche il datore non sia d'accordo a fare ricorso insieme al lavoratore.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Non sono stato chiaro? Vi faccio subito un esempio. Il datore non vuole pagarti le molte ore di straordinario che hai fatto, tu decidi di fare una vertenza contro di lui. Non puoi ! Anche il datore deve essere d'accordo, riconoscere di non essere stato corretto e voler partecipare alla vertenza.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Ogni trattativa sindacale nazionale per il contratto non esiste praticamente più e il datore è libero di fare trattative personali con i propri dipendenti.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Il trattamento di fine lavoro è stato eliminato. Per chi viene licenziato ci saranno solo pochi mesi di sussidio di disoccupazione che è stato ridotto da 461 euro a 358 euro al mese.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Sono stati richiesti dalla Trojka 15.000 licenziamenti nel settore pubblico per quest'anno e 150.000 per i prossimi 2 anni. I licenziati percepiranno per un periodo di 12 mesi uno stipendio pari al 60% del loro ultimo stipendio. Poi niente.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">E si andranno ad aggiungere all'attuale milione di disoccupati su una popolazione in età lavorativa di cinque milioni.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Negli ultimi due anni è stato un continuo tagliare gli stipendi. Adesso con l'approvazione del Memorandum due entra in atto un ulteriore taglio del 22%. Questo significa che nel giro di due anni gli stipendi sono stati ridotti del 50%. Con questo ulteriore taglio di stipendio è come se il lavoratore percepisse in un anno tre stipendi in meno.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Da oggi, un tirocinante che viene assunto prenderà 410 euro invece dei 528 euro che prendeva fino ad ora. Il salario di un commesso con esperienza decennale scende da 1037 euro a 809. Un impiegato di banca con esperienza decennale che prendeva 1230 euro fino a ieri adesso prenderà 751 euro. Nel settore del turismo, un impiegato di un albergo scende da 970 euro al mese a 586 euro. Ovviamente si sta parlando di stipendi al lordo, trattenute incluse.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Non esisterà più nessuna agevolazione per quanto riguarda le tassazioni. Fino a due anni fa una persona che incassava fino a 8.000 euro l'anno era considerata sull'orlo della povertà e quindi veniva tassata al superamento di tale cifra. Questa soglia è scesa l'anno scorso a 5000 euro. Da ieri non esiste più, anche queste persone povere verranno tassate dal loro primo euro.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Nel settore della sanità pubblica vedremo una diminuzione spaventosa dei medici, il ricambio tra chi viene assunto e chi va in pensione sarà di 10 a 1 ovvero ogni dieci lavoratori che vanno in pensione solo uno verrà assunto. In questo rapporto di dieci a uno, che vale per tutto il settore pubblico, anche i semplici trasferimenti conteranno come assunzioni.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Il numero dei farmaci mutuabili diminuirà mentre i "ticket" su gli stessi aumenterà. Sempre la Trojka ha imposto una riduzione del 15% delle spese destinate alla sanità. Inutile dire che si tratta dell'ultimo taglio ad un budget già risicato.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Facile prevedere un catastrofico peggioramento del servizio, dell'igiene, delle attrezzature e della loro manutenzione ecc...</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Le pensioni verranno ulteriormente ridotte ed è previsto un innalzamento dell'età pensionabile. Vi sarà un cambio di sistema. Il calcolo della pensione verrà fatto in nuovi e svantaggiosi termini per il lavoratore. Penso che questo non faccia nessuna impressione ad un italiano...cose già sentite.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Tutti i servizi pubblici come le erogazioni di acqua, energia elettrica servizi comunali ecc.. verranno privatizzate e subiranno un'ulteriore aumento dei prezzi. Saranno appannaggio di multinazionali tedesche, francesi ecc..</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">I prezzi dei caselli autostradali aumenteranno e anche i prezzi dei mezzi pubblici aumenteranno di un ulteriore 25%.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Tutto queste cose che ho scritto fino ad ora non rendono bene l'idea della tragedia giornaliera che andremo a vivere se non consideriamo il contesto in cui sono inserite. I prezzi dei generi alimentari - che già erano più alti che in Italia - sono lievitati nel giro di pochissimo, questo grazie all'aumento dell'Iva dal 19% al 23% e in più risentono degli aumenti giornalieri dei carburanti. Oggi la benzina ha superato 1 euro e 70 centesimi il litro e il diesel è a più di 1 euro e 50 il litro. Questi prezzi valgano per oggi, infatti sono in costante ascesa.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Ieri, in metropolitana, tornando dalla manifestazione ho parlato con una signora impiegata presso il tribunale. Fino a due anni fa prendeva uno stipendio di duemila euro. Per comprare casa aveva contratto un mutuo di 1000 euro al mese con durata di quindici anni. Negli ultimi due anni il suo stipendio mensile è sceso fino a 950 euro. Questo è solo un esempio tra le migliaia che potrei fare.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Lo dico tanto per far capire quanto meschino sia propagandare in tutta Europa che i Greci vivevano al disopra delle proprie possibilità, a me sembra che la signora di cui ho parlato in precedenza vivesse secondo le proprie possibilità e non al disopra. Una cosa è certa: da oggi in poi vivrà al disotto della soglia di povertà pur avendo un lavoro dignitoso.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Il perché la Grecia sia stata presa di mira in questa maniera spietata dalla Trojka non mi è chiaro, ovviamente aveva bisogno di un cambiamento, di alcune correzioni e di una nuova etica dei consumi, di una più equa tassazione. Ma ancora mi chiedo cosa c'entra la distruzione dei diritti e la dignità dei lavoratori con l'evasione fiscale? Probabilmente niente. Probabilmente non c'è nessuno interesse della Trojka in un miglioramento delle cose. La Grecia va bene così, corrotta, povera e disposta a tutto per un pezzo di pane.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; "><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">Francesco Moretti</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">--</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">*Francesco Moretti</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; ">*</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: medium; "><a href="http://moretta-o-moretti.blogspot.com/" style="text-decoration: none; ">http://moretta-o-moretti.blogspot.com</a>*</span></div></span></div></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-91035677005934035892012-02-13T13:21:00.007+01:002012-02-13T18:23:43.083+01:00Situazione in Grecia (1)<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;">Aggiornamento sulla situazione Greca numero uno, riguardante la giornata di sabato 11 febbraio 2012</span></div><div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica;"><br /></span></div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Vista la rapida evoluzione degli avvenimenti legati alla crisi economica </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">greca ho deciso di spedirvi alcuni aggiornamenti per tenervi informati. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Conto di farlo almeno fino a questa notte. Infatti proprio oggi il </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Parlamento greco voterà il pacchetto di riforme imposto dalla Trojka.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Anche la composizione delle forze politiche che sostiene il governo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">greco è in rapida evoluzione. Dopo le dimissioni da primo ministro di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Giorgos Papandreou a novembre (che con la sua maggioranza assoluta aveva </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">iniziato a passare il primo piano di riforme imposte dalla Trojka detto </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">memorandum") si è arrivati ad un governo tecnico con a capo Lukas </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Papadimos (anche lui, come Mario Monti proviene dall'ambiente dei </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">banchieri e ha lavorato per anni nelle purtroppo famose agenzie di rating). </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Il governo di Papadimos poteva contare sul sostegno del Pasok (che sono </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">i socialisti di Papandreou) di Nea Dimokratia (partito conservatore di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">destra capitanato da Andonis Samaras che in alternanza con il Pasok ha </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">governato la Grecia praticamente da sempre) e del LAOS ( partito a </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">carattere populista, di destra xenofoba con a capo Giorgos Karazzaferis). </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Karazzaferis e il suo partito - prima di far parte del governo - avevano </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">una percentuale piccola ma in cresita. Lavorando molto e in maniera </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sporca sulla xenofobia aveva iniziato a fare presa su alcuni settori </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">popolari del popolo greco.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Questa situazione è valsa fino all'altro ieri. Infatti il partito del </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Laos ha visto negli ultimi giorni cadere in maniera verticale i propri </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sondaggi, tant' è vero che Karazzaferis, dopo alcuni tentennamenti e </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">modeste insofferenze durante la trattativa con la Trojka, ha deciso di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">abbandonare il governo e di votare contro a questo ultimo pacchetto di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">riforme chiamato "memorandum due". </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Pensate che il Consiglio dei Ministri greco (ministri selezionatissimi e</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">di incofutabile fede liberista) ha avuto grandi difficoltà ad </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">approvarlo, e abbiamo assistito nel giro di poche ore alla defezione di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sei componenti tra ministri e vice ministri. Il presidente del consiglio </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Papadimos ha chiesto a tutti i ministri contrari di dimettersi, in modo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">da presentare al voto del parlamento un pacchetto di riforme votato </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">all'unanimità.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ieri, i due partiti rimasti, Pasok e Nea Demokratia hanno imposto ai </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">loro parlamentari di votare in maniera compatta, applicando ciò che </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">viene definita "disciplina di partito" ovvero espulsione immediata dal </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">partito in caso di voto contrario. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ma nonostante questo, da ieri sono circa trenta i parlamentari </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">(distribuiti tra Nea Democratia e PasoK) che hanno esplicitamente </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dichiarato di non poter votare questo nuovo "memorandum". Alcuni si sono </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">addirittura dimessi e sono immediatamente stati sostituiti con colui che </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">alle elezioni arrivo secondo nella stessa lista elettorale dell'attuale </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parlamentare dimissionario. In un caso anche il secondo in lista si è</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">rifiutato di andare a sostituire il dimissionario e quindi sono andati a </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">scavare nella lista chiamando il terzo. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Numerosi sono i parlamentari che non hanno dichiarato il loro voto </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">contrario ma che comunque sono molto indecisi. Ogni ora tutti sono </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">incollati con l'orecchio alla radio per seguire l'aggiornamento delle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">defezioni.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Domandatevi cosa può contenere il memorandum e che cosa comporterà se </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">votato dal Parlamento. Immaginate la macelleria sociale che provocherà. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Fa impressione vedere così tanti parlamentari rifiutarsi di votarlo, </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pensate che parliamo di gente opportunista e senza scrupoli, ben </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">allenata a servire gli interessi dei poci a svantaggio dei molti. Le </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pressioni verso il voto di approvazione del Parlamento sono molte e </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">provengono da più parti, le più forti sono da Germania, Austria, Olanda, </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Finlandia.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Queste figure astratte e senza volto chiamati "i mercati" si dimostrano </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">insaziabili, basta un'indecisione, un ritardo del governo di un paese </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">piccolo e insignificante sul piano internazionale, un paese con una </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">piccolissima produzione, che conta solo 11 milioni di persone come la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Grecia, per far vacillare lo "Spread", far scendere le Borse e rimettere </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">in agitazione l'economia di colossi come Stati Uniti, Francia, Italia. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Questo dovrebbe farci riflettere su quanto inopportuno sia questo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sistema economico basato sul debito e quanto ridicola sia un'economia </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">che non è più basata su fatti reali ma virtuali. In questo contesto </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">scollegato e distante dal mondo reale ogni sacrificio dei popoli si </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dimostra inutile perchè non porta a nessun miglioramento della vita reale.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">La pressione della Trojka non dimostra solo la grande arroganza dei </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">potenti contro i deboli, ma mira a distruggere le psicologie, a </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">umiliare, a troncare ogni spirito di rivalsa sociale. La pressione </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">psicologica aumenta anche perchè bisogna fare presto, molto presto! E </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">quando bisogna fare in fretta si lavora con la motosega e non con il </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">bisturi. Considerate che a ogni parlamentare è stata consegnata una </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">copia tradotta in greco del memorandom che dovranno votare solo ieri </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pomeriggio. Il disegno di legge peri il memorandun è composto da 450 </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">pagine e da questo voto dipende la catastrofe che il popolo greco vivrà </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">nei prossimi vent'anni.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Come è evidente si chiede un voto senza tante riflessioni, senza pensare </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">a ciò che comporterà. Un voto che condizionerà la Grecia </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">indipendentemente da quali governi la governeranno in futuro.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Ieri sono stata all'assemblea generale delle assemblee di quartiere ad </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Atene. L'incontro si è tenuto all'interno dell'Università del Pandio. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Erano rappresentati dai rispettivi portavoce ben 42 assemblee. In </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">maniera orizzontale e autogestita centinaia di persone hanno esposto le </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">proprie attività all'interno dei quartieri. Si va dalle mense </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">autogestite per tutti coloro che già non possono assicurare i pasti alle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">proprie famiglie ai mercatini solidali dove si barattano le cose usate,</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">vestiti, carrozine per neonati, scarpe, letti, sedie ed ogni cosa che </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">può essere utile e che è oramai difficile da comprare per molti. Si è </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parlato di grupppi di acquisto solidali e di come fare obiezione alle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">tasse che ultimamente colpiscano tutti in maniera indiscriminata. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Tutti si sono dati appuntamento in piazza Sintagma, davanti al </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Parlamento per cercare in estremis di non far votare il disegno di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">legge. La situazione è tesissima, si vive in uno spazio sollevato dalle</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">regole democratiche.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Questa notte spedirò un nuovo aggiornamento riguardante la giornata di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">domenica 12 febbraio.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Francesco Moretti</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">--</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"> </span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">*Francesco Moretti</span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">*</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><a href="http://moretta-o-moretti.blogspot.com/">http://moretta-o-moretti.blogspot.com</a>*</span></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-68973414301469452752012-02-13T13:11:00.005+01:002012-02-13T18:23:20.607+01:00Situazione in Grecia (0)Ricevo da un conoscente blogger che vive la situazione greca e diffondo volentieri.<div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;"><i><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">In questa mail vi invio un testo che ho scritto per dare delle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">informazioni a Controradio. Si tratta di una breve descrizione della </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">situazione in Grecia.</span></i></div><i><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">A seguire con la prossima mail, vi spedisco un aggiornamento scritto </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">nella mattinata relativo alla giornata di ieri. Se sara' possibile </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">questa notte vi spediro' anche un aggiornamento relativo alla </span></i><i><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">giornata </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">di oggi domenica 12 febbraio. Oggi sara' un giorno importante per lo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sviluppo degli eventi infatti questa sera e' previsto il voto in </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parlamento relativo al pacchetto di riforme imposto dalla Trojka.</span></i></div><div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><i>Ciao Francesco Moretti</i></span></div><br /><div style="text-align: center; font-family:Helvetica;font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Georgia, serif;font-size:large;"><b>Situazione in Grecia 1</b></span></div></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><br /></span></div><div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Qui in Grecia la situazione economica è drammatica ma ascoltando la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">radio italiana mi sembra che nessuno sia al corrente di come stanno </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">realmente le cose. In Europa c'è da mesi e mesi una forte campagna </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">denigratoria del popolo greco, viene detto che la Grecia fa resistenza </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">e non vuole fare le riforme che gli vengono richieste in cambio degli </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">aiuti economici. Come vedrai di seguito, non si tratta di riforme e </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">tanto meno di aiuti ma di una vera e propria guerra economica mirata a </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">distruggere la società e la dignità di un paese. La Troika non ha </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">nessun interesse a salvare la Grecia, l'unico interesse evidente è </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">quello di affondarla ancora di più per trarne il maggiore profitto. Il </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">maggiore attore di questa spietatezza economica verso la Grecia è la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Germania, possiamo dire che come negli anni 90 hanno distrutto i </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Balcani adesso faranno lo stesso con la Grecia.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica;font-size:100%;"><br /></span></div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Oggi l'accordo con la Troika è stato raggiunto ovvero i tre partiti di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">governo (Pasok, Nea Democratia e Laos) hanno trovato un compromesso </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sul pacchetto di sacrifici da presentare al popolo greco. La </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">trattativa tra il governo greco e la Troika è stata estenuante e lunga </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">ma alla fine ha portato solo delle inutili limature al pacchetto di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">provvedimenti. Queste limature non cambiano assolutamente la sostanza </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">di tali provvedimenti che, se applicati porteranno la Grecia alla </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">rovina, non scongiurando per niente la bancarotta. Anzi sembra che </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">proprio mirino alla bancarotta, ma non prima di aver assicurato alle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">banche e i finanziatori la salvezza economica, aver pianificato la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">svendita del paese e distrutto ogni diritto e ogni tutela legale per i </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">lavoratori. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">L'accordo raggiunto oggi tra i capi di partito delle forze di governo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">e la rappresentanza della Troika dovrà essere votato dal parlamento </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">entro domenica. Molti sono i parlamentari che hanno dichiarato che non </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">voteranno o che hanno grossi problemi di coscienza a votare queste </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Georgia, serif;font-size:16px;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">misure, perché evidentemente insostenibili per la società greca già </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">segnata da 2 anni di sacrifici. Il vice ministro del lavoro si è </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dimesso. Pensate che se oggi si andasse al voto i partiti dell'attuale </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">governo andrebbero incontro ad una catastrofe. Infatti nelle </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">previsioni di voto questi partiti (tutti e tre insieme fino a poco fa </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">avevano circa l' 85% dei consensi) , prenderebbero adesso meno del 45% </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">dei voti).</span></span></span></div><div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica;font-size:100%;"><br /></span></div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">C'è la reale possibilità che l'accordo non passi la prova del voto in </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">parlamento e che quindi non vengano versati nelle casse greche gli </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">"aiuti economici" previsti. Da oggi a domenica sono previste </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">manifestazioni ogni giorno e sono state proclamate 48 ore di sciopero </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">generale.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Questi 130 miliardi di euro che eventualmente saranno dati dalla </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Comunità Europea e Fondo Monetario alla Grecia verranno INTERAMENTE </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">spesi per pagare i debiti con i creditori. Questo è uno dei punti </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">fermi dell'accordo raggiunto oggi, quindi non un euro destinato allo </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sviluppo, all'istruzione, la sanità ecc...</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Sempre per volere della Troika i salari minimi subiranno un ulteriore </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">taglio del 22% (salari già diminuiti fortemente in questi ultimi due </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">anni) con il risultato drammatico di portare alla povertà assoluta una </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">grande fetta della società greca. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">I nuovi assunti avranno una paga di 489 euro al mese (si intende per </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">otto ore di lavoro al giorno) invece di 690 euro che prendevano fino </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">ad oggi. Tutto questo in assenza di ogni diritto sindacale, infatti </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sono stati cancellati i contratti nazionali e per ogni datore di </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">lavoro sarà possibile fare una trattativa privata con il lavoratore.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Eliminate inoltre ogni possibile vertenza sindacale. I lavoratori </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">saranno quindi soli, senza diritti e senza possibilità di difendersi </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">da ogni possibile ingiustizia.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Tagliando gli stipendi verrà diminuita in maniera enorme anche la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">quantità di soldi che veniva versata dai datori di lavoro per </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sostenere il sistema pensionistico, questo porterà al collasso del</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sistema e non sarà più possibile pagare le pensioni. </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Sono chiusi delle istituzioni storiche come la Casa del Lavoratore </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">(fondata nel 1931) che gestiva le case popolari, i prestiti a basso</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">interesse per la casa e i sussidi di affitto, verranno inoltre chiuse </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">tantissime scuole, asili, ospedali, università e privatizzati tutti i </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">servizi al cittadino, l'acqua, l'energia elettrica, gli asili nido, la </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">nettezza urbana, strade, porti, aeroporti, ecc.</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Nel frattempo le tasse sono aumentate vertiginosamente anche per chi </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">ha un reddito molto basso, la benzina e il petrolio da riscaldamento </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">sono raddoppiati degli ultimi 2 anni, l'IVA e' aumentata dal 19% al </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">23%, ecc.</span></div><div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">In poche parole le tasse superano di gran lunga gli introiti di una </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">famiglia media. Per questo ormai non vediamo più differenza tra essere </span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">salvati in questo modo o andare in banca rotta !</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica;font-size:100%;"><br /></span></div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">Francesco Moretti</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">--</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"> </span></div><div><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;">*Francesco Moretti*</span><span class="Apple-style-span" style=" ;font-family:Helvetica;font-size:medium;"><a href="http://moretta-o-moretti.blogspot.com/">http://moretta-o-moretti.blogspot.com</a></span></div></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-66638396063137123042012-02-01T11:48:00.005+01:002012-02-01T11:55:17.757+01:00Alberi piegati dal grave peso della neve in Costa Azzurra<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcpkYwdSlQudUcKTkyo_GVyUOWzDyi7N1aaf9tKQuyjsUyqv7H2fe5uV7_AY_qZRZ-XLyjwPH6olJkCgAZbRom-GnL1nQq7NJ6auHB8XpUgnD6ZhV_yDCSghcQIwRSPuMe-jhzGYkobL8/s1600/Foto0014.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcpkYwdSlQudUcKTkyo_GVyUOWzDyi7N1aaf9tKQuyjsUyqv7H2fe5uV7_AY_qZRZ-XLyjwPH6olJkCgAZbRom-GnL1nQq7NJ6auHB8XpUgnD6ZhV_yDCSghcQIwRSPuMe-jhzGYkobL8/s320/Foto0014.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5704117364445361810" /></a><br /><div>Costa Azzurra, 1 Febbraio 2012.<div><br /></div><div>Ieri è nevicato. Giusto giusto una spruzzatina.</div></div><div>Tutto è bloccato.</div><div>Prima due giorni consecutivi di pioggia avevano interrotto la circolazione degli autobus ed aumentato a dismisura le auto in circolazione.</div><div>Ieri mattina, quando ancora pioveva solo, ci è arrivata una mail dal lavoro dicendo che visto che le previsioni mettevano neve per la mattinata, ci consigliavano di rincasare il prima possibile.</div><div>Questo grande sconosciuto della costa azzurra è arrivato.</div><div>Tutto è andato in tilt.</div><div>Ha nevicato 3 o 4 ore spolverando appena le colline e lasciano un po' di "paciocca" sulla strada.</div><div>Durante la notte nulla.</div><div>Stamattina sole splendido.</div><div>Arriva l'ennesima mail dal lavoro che dice di non mettersi in macchina fino a mezzogiorno causa problemi nella circolazione.</div><div>Ho impiegato un'ora a fare 3 km in auto.</div><div>Tra auto parcheggiate fuori strada, ambulanze che non riuscivano a passare in mezzo alle macchine e salivano sulle aiuole delle rotonde...</div><div>Sembrava il caos più totale...</div><div>MA PER TERRA NON C'È NULLA...</div><div>mah...</div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-72635617564975782462012-01-29T22:24:00.002+01:002012-01-29T22:25:56.400+01:00SMT<div style="text-align: center;"><a href="http://www.democraziammt.info/">http://www.democraziammt.info/</a></div><div><br /></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-F4tnmtqZ7OSuf59EWRk_TXQxXM0auEnOLm3qtRR_XQpm9Hkr0yfr6qM6ijNEXf5rt9SijHpb4HQlDT1MswIdiPS4t5yRXuZOjR6AAaNgIgGQsxdcIJvfthi8CApcugmc4APl480Rs2Q/s1600/Screen+shot+2012-01-29+at+22.23.03.png" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 256px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-F4tnmtqZ7OSuf59EWRk_TXQxXM0auEnOLm3qtRR_XQpm9Hkr0yfr6qM6ijNEXf5rt9SijHpb4HQlDT1MswIdiPS4t5yRXuZOjR6AAaNgIgGQsxdcIJvfthi8CApcugmc4APl480Rs2Q/s320/Screen+shot+2012-01-29+at+22.23.03.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5703168084127781090" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVjr1JbfHJvNjw2NOixs3mwaJLNEVZLil-RIq-DrP6nJakBVJA-PkgpXd78MxB0Lfu98eKN_cucee_fK9Q1V1H1YUdIqKGUmRDogz5Rfjj2GEsEi4ro72qqpc308EwiGBg_nd3LP8S4XM/s1600/Screen+shot+2012-01-29+at+22.23.30.png" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 256px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVjr1JbfHJvNjw2NOixs3mwaJLNEVZLil-RIq-DrP6nJakBVJA-PkgpXd78MxB0Lfu98eKN_cucee_fK9Q1V1H1YUdIqKGUmRDogz5Rfjj2GEsEi4ro72qqpc308EwiGBg_nd3LP8S4XM/s320/Screen+shot+2012-01-29+at+22.23.30.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5703167980821037570" /></a>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-36694371613986611312012-01-17T11:47:00.005+01:002012-01-17T11:50:41.665+01:00Di Alex Zanotelli <div>Su Peacelink tematiche per la pace</div><div><a href="http://www.peacelink.it/zanotelli/a/35397.html">http://www.peacelink.it/zanotelli/a/35397.html</a></div><div><br /></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; "><div class="headings" style="margin-top: 1em; margin-right: 0px; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; "><div class="halftitle" style="font-size: 13px; ">SALVIAMO IL REFERENDUM DELL’ACQUA</div><div class="halftitle"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size:100%;">Tradimento Monti</span></b></div></div></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; ">13 gennaio 2012 - Alex Zanotelli</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; "><div id="article-text"><p style="text-align: justify; ">Era il 13 giugno , esattamente 7 mesi fa ,quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune :”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle cariche dei propri covoni! (Salmo,126)<br />E oggi,13 gennaio ritorniamo a “seminare nel pianto..” (Salmo,126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.<br />Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma mai ,mai ci saremmo aspettati che un governo ,cosidetto tecnico, osasse di nuovo mettere le mani sull’acqua ,la Madre di tutta la vita sul pianeta.<br />E’ quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell’attuale governo, che impone le liberalizzazioni in tutti i settori.Infatti le dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni, sembrano indicare che quella è la strada anche per l’acqua.<br />Iniziando con le affermazioni di A.Catricalà, sottosegretario alla Presidenza, che ha detto che l’acqua è uno dei settori da aprire al mercato.E C.Passera, ministro all’economia,ha affermato :”Il referendum ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai privati del servizio di gestione dell’acqua, ma non ha mai impedito in sé la liberalizzazione del settore.” E ancora più spudoratamente il sottosegretario all’economia G.Polillo ha rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l’acqua è e rimane un bene pubblico.E’ il servizio di distribuzione che va liberalizzato.”E non meno clamorosa è l’affermazione del ministro dell’ambiente C.Clini:”Il costo dell’acqua oggi in Italia non corrisponde al servizio reso…..La gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione.”<br />Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del governo (che sarà votato il 19 gennaio) che all’art.20 afferma che il servizio idrico- considerato servizio di interesse economico generale- potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando così la gestione pubblica del servizio idrico. Per dirla ancora più semplicemente, si vuole eliminare l’esperienza che ha iniziato il Comune di Napoli che ha trasformato la società per azioni a totale capitale pubblico(ARIN ) in ABC (Acqua Bene Comune-Ente di diritto pubblico).<br />E’ il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica dell’acqua senza scopo di lucro .E’ il tradimento del governo dei professori.E’ il tradimento della democrazia.<br />Per i potentati economico-finanziari italiani l’acqua è un boccone troppo ghiotto da farselo sfuggire.Per le grandi multinazionali europee dell’acqua(Veolia,Suez,Coca-Cola…) che da Bruxelles spingono il governo Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la nostra vittoria referendaria,soprattutto il contagio in Europa.<br />“Un potere immorale e mafioso –ha giustamente scritto Roberto Lessio, nel suo libro All’ombra dell’acqua- si sta impossessando dell’acqua del pianeta.E’ in corso l’ultima guerra per il possesso finale dell’ultima merce:l’acqua.Per i tanti processi di privatizzazione dei servizi pubblici in corso, quello dell’accesso all’acqua è il più criminale.Perchè è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso per l’esistenza umana.”<br />Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli, mobilitandoci per difendere l’esito referendario, ben sapendo che è in gioco anche la nostra democrazia.<br />Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma perché questo governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e che hanno votato perché l’acqua resti pubblica .<br />Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum italiano dei movimenti per l’acqua,ciò che ci è stato negato finora.<br />Rilanciamo con forza la campagna di “obbedienza al referendum” per trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico(disobbedendo così al governo Monti).<br />Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla privatizzazione dell’acqua con striscioni e bandiere dell’acqua.<br />E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio dissenso esponendo dal proprio balcone, uno striscione con la scritta:”Giù le mani dall’acqua”!</p><p style="text-align: center; ">In piedi, popolo dell’acqua!<br />Ce l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso !<br />E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia (Salmo,126)</p><p style="text-align: right; ">Alex Zanotelli<br /><br />Napoli, 13 gennaio 2012</p></div></span></div>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-2235391194522849972011-10-18T12:55:00.001+01:002011-10-18T12:55:55.888+01:00Prendo da:
<a href="http://invisiblearabs.com/?p=3736">Invisible Arabs</a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHYw0lggUK0Np3ZAZvSVIhJ92zCCrhkA2oirNWo-T0tm_1FM7H0DnV2_GwGt5WaNMvnmy6kcivWAUpAyZ_0LCC7-xZpI731KwDa7QAOUjcKOoDAju2V7ncun0AtfpQaD2ab99rJh9qW8U/s1600/Invisiblearabs-logo.jpg" imageanchor="1" style="display: inline !important; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="51" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHYw0lggUK0Np3ZAZvSVIhJ92zCCrhkA2oirNWo-T0tm_1FM7H0DnV2_GwGt5WaNMvnmy6kcivWAUpAyZ_0LCC7-xZpI731KwDa7QAOUjcKOoDAju2V7ncun0AtfpQaD2ab99rJh9qW8U/s400/Invisiblearabs-logo.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: 24px; font-weight: bold;"><a href="http://invisiblearabs.com/?p=3736" rel="bookmark">Brevi cenni su una mediazione infinita</a></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirBB2f3Wmxq_rLSuFYgsQx5qYec7C8zXA4h3GO3rS352s11Ie5eivR8I4eor3s5-MuPpDGSf272BNhv-wm-1SN0wy0CUS1QWPXn67TSGCtLQCXoCunlFx1cwBvKJDttbg8SNYTKnK1G2c/s1600/shalitlibero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirBB2f3Wmxq_rLSuFYgsQx5qYec7C8zXA4h3GO3rS352s11Ie5eivR8I4eor3s5-MuPpDGSf272BNhv-wm-1SN0wy0CUS1QWPXn67TSGCtLQCXoCunlFx1cwBvKJDttbg8SNYTKnK1G2c/s320/shalitlibero.jpg" width="320" /></a></div>
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E’ stata una mediazione che sembrava persa, infinita. Uno di quei tavoli negoziali che sono lì, e sembrano non facciano nessun passo avanti. A dire il vero, per anni la trattativa su Shalit è stata ostaggio di altre cose. Ostaggio dello scontro tra Fatah e Hamas, sempre più profondo, soprattutto dopo il coup dell’ala militare del movimento islamista nel giugno del 2007. Ostaggio delle questioni di politica interna israeliane, con un avvicendarsi dei mediatori nel negoziato su Shalit che ha fatto comprendere quanto fossero diversi gli approcci tra il governo di Ehud Olmert e l’esecutivo che lo ha sostituito, nel 2009, guidato da Benjamin Netanyahu. Sono innumerevoli le volte in cui si è pensato, in questi cinque anni, che si fosse a un passo dalla chiusura dell’accordo sullo scambio di prigionieri. Poi, da un momento all’altro la doccia fredda.<br />
<br />
La Germania che abbandona la mediazione, almeno temporaneamente. Gli israeliani che cambiano i loro uomini mandati a negoziare. Gli egiziani, soprattutto, che antepongono alla ediazione di per se stessa la politica di Hosni Mubarak e di Omar Suleiman. Il dossier sui prigionieri, infatti, è stato per anni ostaggio di una vicenda più complessa, i cui elementi fondamentali sono stati: il dossier parallelo sulla riconciliazione interpalestinese, il dossier sulla tregua tra Hamas e Israele (sia prima sia dopo l’Operazione Piombo Fuso), le pressioni americane e israeliane per far abortire il dossier sulla riconciliazione, e infine la questione tutta interna all’Egitto della successione a Hosni Mubarak.<br />
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Un elemento fondamentale, quest’ultimo, perché il gioco di Mubarak e Suleiman con i dossier palestinesi ha reso infinita questa storia. La dimostrazione è che i dossier, sia quello sulla riconciliazione sia quello sullo scambio dei prigionieri, si sono chiusi entrambi pochi mesi dopo la caduta di Hosni Mubarak e del suo uomo forte a capo dei servizi, Omar Suleiman. Non è causale. Soprattutto se si pensa che le richieste di Hamas, circa mille prigionieri in cambio della liberazione di Gilad Shalit, sono state alla fine accettate da Israele, comprese quelle che riguardavano la presenza di detenuti arabo-israeliani e di Gerusalemme est. Se molto di diverso non c’è stato sul quid dell’intesa, significa che molto c’è stato – di differente – nei protagonisti dell’accordo. Che ora, in questa coda di un 2011 incredibile per la regione, raggiungono un’intesa frutto anche (se non soprattutto) delle loro singole debolezze.<br />
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Diversi gli egiziani, almeno in parte, e indeboliti da una transizione difficile, divisa tra i successi indubbi di Tahrir e la controrivoluzione che tenta di salvare pezzi del regime. Un successo come quello sul dossier Shalit, assieme alle scuse formali presentate da Israele all’Egitto per i cinque soldati uccisi nello sconfinamento dello scorso agosto, è di quelli che il Consiglio Supremo Militare (SCAF) può usare a suo favore. Anche se, in questo caso specifico, il protagonista dell’accordo non è stato lo SCAF, ma l’intelligence egiziana. E non è un dettaglio da poco.<br />
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Diversi, e per alcuni versi deboli, anche gli israeliani. La debolezza deriva in parte dalla (altrettanto debole) pressione internazionale, che comunque ha esercitato una certa qual influenza sulla questione delle colonie (mentre firmava l’accordo, però, il governo israeliano decideva la costruzione di una nuova colonia nella parte sud di Gerusalemme est, che finirà per spaccare la continuità tra i quartieri palestinesi di Gerusalemme – Beit Safafa, per la precisione – e Betlemme). Una debolezza, quella del governo di Tel Aviv, che si fonda però soprattutto sulla necessità di tenere sicuro il fronte sud, che dal 1979 al 2011 non era stato più un problema, grazie alla pace di Camp David. La liberazione di Gilad Shalit, e soprattutto il ruolo avuto dall’Egitto, dovrebbero tranquillizzare Israele dal punto di vista strategico, visto che i suoi occhi sono ancora rivolti verso Teheran e verso il rialzo della tensione dopo le notizie del presunto complotto contro l’ambasciatore saudita negli USA.<br />
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C’è poi una debolezza di Hamas, la cui leadership a Damasco è sempre più a disagio con la repressione di Bashar el Assad verso la rivoluzione siriana. Le voci di un possibile ‘trasloco’ dell’ufficio politico di Hamas non sono state del tutto sedate, ed è un fatto che tra i protagonisti dell’accordo ci sono due leader che hanno i rapporti migliori con gli egiziani, Moussa Abu Marzouq e Mahmoud a-Zahhar, egiziano da parte di madre. Il bilanciamento interno tra la Hamas di Gaza e la Hamas dell’ufficio politico, dunque, è una di quelle facce dell’accordo che andrebbe analizzata meglio per capirne i contorni. Di certo, è che Hamas – come anche Fatah – deve fare i conti con le rivoluzioni arabe e i nuovi confusi equilibri della regione. E dall’altra doveva guadagnare un’immagine interno alla società palestinese, dopo il grande show di Mahmoud Abbas che aveva ottenuto un consenso inatteso anche da parte di chi non gli era amico, dopo il discorso all’Onu.<br />
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Questa, però, è solo la prima lettura di quello che è successo. Bisognerà, come sempre in Medio Oriente, vedere quello che succederà, già dalle prossime ore.lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-46702335040108338942011-08-23T14:28:00.002+01:002011-08-23T14:39:52.280+01:00Natività della Madre di Dio<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEIqGzW5oNGMpiNTeYjzgZs7cVa-UtLMyuIB59hM0B4mPkr90l-LV7l5TLJprY-GTtEh7iRFPNOQMiUNfUcj5V0T_sKmY7Qz2GjF_62f1zkgYZbxYc3wD_fvYi0jyRYwIiw_iwl4OAccc/s1600/Nativita_Gaggio.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 313px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEIqGzW5oNGMpiNTeYjzgZs7cVa-UtLMyuIB59hM0B4mPkr90l-LV7l5TLJprY-GTtEh7iRFPNOQMiUNfUcj5V0T_sKmY7Qz2GjF_62f1zkgYZbxYc3wD_fvYi0jyRYwIiw_iwl4OAccc/s400/Nativita_Gaggio.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644043036537380770" /></a>
<br />A Dio piacendo, la benedizione si terrà alle 10 am dell'8 Settembre 2011 nella parrocchia di Santi Michele e Nazario di Gaggio Montano dove resterà a servizio di tutti.
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<br />Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto questo lavoro.lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-52970203632311799102011-07-20T13:28:00.001+01:002011-07-20T13:29:33.832+01:00GMG: TUTTI A MADRID, CON SACCO A PELO. E CARTA DI CREDITO DELLA BANCA ARMATA.Prendo da Adista - Luglio 2011<br /><br /><span style="font-weight:bold;">GMG: TUTTI A MADRID, CON SACCO A PELO.<br />E CARTA DI CREDITO DELLA BANCA ARMATA.<br /></span><br />36244. ROMA-ADISTA. Zaino, stuoia, sacco a pelo e carta di credito. Sarà questa l’attrezzatura del papa boy in partenza per Madrid dove dal 16 al 21 agosto si celebrerà la Giornata mondiale della gioventù, insieme anche a papa Benedetto XVI.<br /><br /><br />Ma se zaino e sacco a pelo fanno parte del tradizionale armamentario del pellegrino, la novità di quest’anno è la carta di credito. Non una carta di credito qualsiasi, ma la carta di credito del papa boy, emessa dal gruppo Ubi Banca (in tutto 9 istituti, fra cui Banca popolare di Bergamo, Banco di Brescia e Banca popolare commercio e industria) con tanto di marchio «Enjoy Gmg 2011 Madrid». Pubblicità a tutta pagina sul quotidiano dei vescovi Avvenire, banner stabilmente presente sul sito internet del giornale della Conferenza episcopale italiana e su altri siti dedicati alla Gmg, insomma un accessorio indispensabile, con tanto di benedizione papale, visto che il marchio «Gmg 2011» campeggia nella carta accanto al logo MasterCard.<br /><br /><br />L’affare, ovviamente, è doppio: per l’organizzazione della Gmg, che ha ceduto il marchio a Ubi Banca (anche se dal gruppo bancario fanno sapere che «l’immagine utilizzata è stata approvata in relazione ad accordi che per motivi di riservatezza non possiamo rendere pubblici e che, comunque, non hanno comportato esborsi economici da parte nostra», nessuna dichiarazione invece da parte del Comitato organizzatore della Gmg, ugualmente interpellato da Adista), e per Ubi Banca, che piazzerà le nuove carte di credito a giovani clienti che poi potrà facilmente fidelizzare: la carta, infatti, costa appena 1 euro al mese e ha validità di cinque anni, senza spese di emissione.<br /><br /><br />Piccolo ulteriore dettaglio, che si aggiunge alla commistione Dio-Mammona: il gruppo Ubi, sebbene abbia una policy rigorosa e non possa esser tacciata di poca trasparenza, è una delle “banche armate” italiane, ovvero quegli istituti di credito che forniscono servizi di intermediazione finanziaria alle industrie belliche che vendono armi all’estero, da più di dieci anni oggetto di una campagna di pressione animata dalle riviste missionarie Nigrizia e Missione Oggi e dal mensile promosso da Pax Christi Mosaico di Pace (v. Adista n. 35/00). Nel 2010 Ubi Banca ha “movimentato” per conto delle industrie armiere 170 milioni di euro (168 milioni il Banco di Brescia, poco più di 2 milioni il Banco di San Giorgio), nel 2009 addirittura 1 miliardo e 231 milioni (risultando la prima “banca armata” in Italia), 238 milioni nel 2008 (v. Adista nn. 46/09, 41/10, 41/11).<br /><br /><br />Ma anche questa non è una novità: già nel 2005, in occasione della Gmg di Colonia, il comitato organizzatore della Giornata si trovò al centro di numerose critiche – alcune rivoltegli addirittura dalla neonata associazione Papaboys – perché accolse fra gli sponsor principali della kermesse la Banca di Roma (v. Adista nn. 47 e 51/05), all’epoca la principale “banca armata” italiana. <span style="font-style:italic;">(luca kocci)</span>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-25544596713648318432011-04-19T21:47:00.003+01:002011-04-19T22:06:34.106+01:00Israele-Palestina Agosto 2010, VideoCarissimi,<br /><br />con vergognoso ritardo abbiamo finalmente caricato su youtube i filmati del nostro viaggio in Israele/Palestina. Purtroppo non abbiamo ancora avuto il tempo di preparare un montaggio riassuntivo (prima o poi ce la faremo!).<br />Per il momento, condividiamo i filmati per intero nella forma originale.<br /><br />Data la lunghezza, sono organizzati in tre playlists:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Incontro con Rami Elhannan e Siham Alkhalil Abu Awwad del Parents' circle.</span><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/p/AF4C68E1B1151E01?hl=it_IT&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/p/AF4C68E1B1151E01?hl=it_IT&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" width="480" height="385" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object><br /><br />Link alla playlist: <a href="http://www.youtube.com/view_play_list?p=AF4C68E1B1151E01">Parents' Circle</a><br />Link al post dell'incontro: <a href="http://lallemath.blogspot.com/2010/08/parents-circle.html">Parents Circle</a><br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Incontro con Hafez Huraini, portavoce del South Hebron Hills Committee e capo del villaggio di At Tuwani (Cisgiordania meridionale)</span><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/p/490C5FE4FE965E0E?hl=it_IT&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/p/490C5FE4FE965E0E?hl=it_IT&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" width="480" height="385" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object><br /><br /><FONT SIZE=1>(La scarsa qualita' dell'audio e' dovuta al forte vento. Sarebbe bello se qualcuno di voi potesse aiutarci a migliorarlo.)</FONT><br /><br />Link alla playlist: <a href="http://www.youtube.com/view_play_list?p=490C5FE4FE965E0E">At Tuwani</a><br />Link al post dell'incontro: <a href="http://lallemath.blogspot.com/2010/09/operazione-colomba.html">Operazione Colomba</a><br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Incontro con Tamar membro dei Combattants for Peace</span><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/p/18990CD0C9357012?hl=it_IT&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/p/18990CD0C9357012?hl=it_IT&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" width="480" height="385" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object><br /><br />Link alla playlist: <a href="http://www.youtube.com/view_play_list?p=18990CD0C9357012">Combattants for Peace</a><br />Link al post dell'incontro: <a href="http://lallemath.blogspot.com/2010/09/tamar-combattants-for-peace.html">Tamar (Combattants For Peace)</a> <br /><br /><br />Per tutti questi filmati abbiamo ricevuto esplicita richiesta di diffusione da parte degli intervistati.<br /><br />Altri filmati sono disponibili solo in forma privata. Chi fosse interessato a vederli puo' contattarci personalmente.lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-12756536304417806902011-03-25T23:59:00.001+01:002011-03-26T00:01:00.418+01:00La guerra non si può umanizzare, si può solo abolirePrendo da <a href="http://www.emergency.it/index.html">Emergency</a>:<br /><a href="http://www.dueaprile.it/"><br />La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire</a><br /><br />Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Oggi la guerra è “contro Gheddafi”: ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria.<br /><br />Nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili. Ogni “guerra umanitaria” è in realtà un crimine contro l’umanità.<br /><br />Nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono a un certo punto inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle.<br /><br />Nessuna guerra è necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità. E’ la scelta criminale e assurda di uccidere, che esalta la violenza, la diffonde, la amplifica, che genera “cultura di guerra”.<br /><br />“Questa é dunque la domanda che vi poniamo, chiara, terribile, alla quale non ci si può sottrarre: dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l'umanità rinunciare alla guerra?<br /><br />Dal Manifesto di Russell-Einstein, 1955<br /><br />Perché l’utopia diventi progetto, dobbiamo innanzitutto imparare a pensare escludendo la guerra dal nostro orizzonte culturale e politico.<br /><br />Il nostro “NO” alla pratica e alla cultura della guerra è un ripudio definitivo e irreversibile, è il primo passo per fare uscire la guerra dalla storia degli uomini.<br /><br />“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”<br /><br />Albert Einstein<br /><br />FIRMA L'APPELLO SU <a href="http://www.dueaprile.it/firma.php">http://www.dueaprile.it/firma.php</a><br /><br />Primi firmatari:<br /><br />Gino Strada, Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Maurizio Landini.lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1403237451425708537.post-75878183227081307472011-03-22T10:10:00.003+01:002011-03-22T10:13:39.827+01:00IL PROBLEMA NON E' SE SIA GIUSTO O MENO BOMBARDARE LA LIBIA.Da A-Twani (il viaggio di quest'estate in Palestina), un volontario di Operazione Colomba scrive sul suo blog.<br /><br /><a href="http://goo.gl/photos/ula0TF3ElB" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img src="https://lh5.googleusercontent.com/_3jPWMN_WeoA/TJpBrKgyoaI/AAAAAAAAA6I/Md9igPrqZyk/s512/DSCN4761.JPG" border="0" /></a><br /><br /><br /><a href="http://www.operazionecolomba.com/index.php?option=com_content&task=view&id=949&Itemid=1">IL PROBLEMA NON E' SE SIA GIUSTO O MENO BOMBARDARE LA LIBIA. </a><br /><br />Scrivo da At-Tuwani, a sud di Hebron, territori palestinesi occupati. <p class="MsoNormal">Stamattina davanti a casa nostra un palestinese è stato accoltellato da un colono israeliano; forse il fatto che qui ci siamo noi dell'Operazione Colomba ed altri volontari internazionali permetterà che il suo aggressore venga individuato. Sono convinto che la nostra presenza a sostegno della scelta nonviolenta del villaggio ha permesso che queste persone siano ancora qui e non profughe e disperate in qualche terra non loro. </p> <p>Quindi vedo la situazione della Libia da un punto di vista particolare, quello di chi ha la fortuna\privilegio di vedere in azione l'alternativa alla guerra. Il problema non è se sia giusto o meno bombardare la Libia. Non è giusto, punto. La coscienza ci dice che la guerra non si fa mai, che nessuno può proclamarla, neanche il Presidente di una nazione potente e ricca. </p> <p class="MsoNormal">Lo dice anche la Costituzione italiana: non è mai accettabile né umana, men che meno quando dietro le motivazioni ufficiali ci sono interessi economici. Non è accettabile che il governo di Gheddafi spari sulla popolazione libica né che l'occidente bombardi la Libia. Il problema non più rimandabile è costruire una alternativa alla guerra; se l'unico strumento che conosciamo per risolvere le crisi è il bombardamento, useremo sempre quello: lo abbiamo fatto ieri, lo facciamo oggi, lo rifaremo domani. Il nostro paese investe nello strumento militare in maniera crescente, nonostante la crisi, vende armi (siamo il primo venditore di armi alla Libia), si accoda ansioso ogni volta che c'è da farsi vedere; bombardare e far la guerra è il nostro modo di chiedere di essere accettati dai governi che contano.<br />La coscienza ci dice di non fare accordi con chi uccide, la nostra intelligenza ci aiuta a capire che la guerra di oggi è preparata da tante scelte miopi ed egoistiche: abbiamo sovvenzionato per decenni Gheddafi per mantenere il nostro stile di spreco, lo abbiamo sostenuto nella sua guerra ai poveri in fuga dalle guerre africane per paura di far arrivare dei profughi in Italia ed Europa. La coscienza ci dice che non si può far la guerra senza diventare meno esseri umani e che la nostra vera crisi non è economica, ma morale.<br />La nostra coscienza ci chiede di investire con forza sull'intervento nonviolento civile, lo dico nel clima di esaltazione che produce la violenza, lo dico sapendo che tra non molto tempo faremo i conti con l'ennesimo bilancio fallimentare (Iraq, Afganistan...).<br />La nonviolenza funziona, ma non è fatta di parole né di soli no alla guerra: chiede di essere provata, vissuta, chiede meno chiacchiere e più persone vere pronte anche a rischiare la vita: è lo strumento di oggi, su cui come paese dobbiamo assolutamente puntare.<br />La diplomazia ufficiale è superata.<br />Lo strumento della guerra è superato.<br />E se non lo vedete ora, ci aspettano altri anni di menzogne e guerre.<br /></p> <p class="MsoNormal">K.</p>lallemathhttp://www.blogger.com/profile/04462246741738728958noreply@blogger.com0