sabato 21 aprile 2007

Tempo

Dicono che l'esperienza insegna.
Si parla della saggezza e della tranquillità degli anziani.

Perché?

Perché i nostri vecchi erano saggi.
Perché era bello ascoltare il nonno che ti raccontava di quando emigrava.
(Io mi commovevo sempre quando il mio mi raccontava di quella volta in cui sua zia, incinta, si mise davanti ad un plotone di esecuzione di tedeschi perché la uccidessero insieme al marito... e salvò tutti...)
I nonni (sia quelli col senno in capo che gli altri) sono pieni di risorse e hanno tanta ricchezza da donare a noi giovani.

... e noi lo sappiamo...

è per questo che desideriamo fare esperienza?
è per questo che desideriamo diventare grandi?

Per raggiungere quella serenità interiore che è sinonimo di stabilità, è sinonimo di persone che hanno lottato perché credevano in qualcosa, o forse non credevano in niente ma sapevano voler bene, o forse solo perché avevano fame...
Hanno lottato.
Se hanno vinto forse nemmeno loro lo sanno.

Ma è il solo trascorrere del tempo che porta la ricchezza del cuore?

E' il "come" questo tempo è passato che fa la differenza.

Tra i vecchi-vecchi con le mani rotte dalla vanga e i nuovi-vecchi con la pelle rovinata dalle lampade c'è un abisso.
Come saremo noi?

Mi mette tanta tristezza vedere persone arrivate, magari anche con un posto di lavoro sicuro e di prestigio, rincorrere sempre chissà quale meta e lasciarsi scombussolare da ogni vento di diversità.
Perché dover dimostrare di valere ed essere bravi?
Sono i giovani che hanno bisogno di approvazione, perché sono ancora in ricerca di una loro identità.
Ma un adulto.....

Cosa racconteremo noi ai giovani che verranno?
Che abbiamo avuto paura e che questo mondo non lo abbiamo mai conosciuto. Che ci siamo creati barricate di cemento per non calpestare quel mondo che parla e che vive. Che abbiamo innalzato torri e cancelli sempre più alti perché quello che è di là dalla siepe è bene che resti di là.
Poi però l'idillio delle nostre 4 mura non funziona... e non funzionerà mai perché dall'altra parte della siepe, oltre la collina, oltre l'oceano e al di là delle stelle c'è un mondo che respira e che parla e parla di sè e di noi.
Cosa risponderemo quando i nostri nipoti ci chiederanno "perché"?

Non lasciamo che il tempo ci passi addosso senza scalfirci. Lasciamo che il tempo ci tocchi e ci segni in tutta la sua pienezza.
Ci verranno le rughe... Non levighiamole come dei manichini di plastica.
Ci verranno i calli nelle mani... Stringeremo più forte quelle dei nuovi bambini (chi di noi non ha nel cassetto dei ricordi della tenerezza un anziano con le spalle robuste e la stretta di mano così forte da stritolare la tua manina ancora piccola?).
Diverremo dei noiosi contafavole... Ma racconteremo ciò che il tempo ci avrà raccontato, nel bene e nel male.
Ma non imbalsamiamoci come dei morti viventi. Non cerchiamo di preservare dei presunti stati di sicurezza, ma camminiamo anche noi insieme al tempo che ci è stato dato di vivere!
Se cammineremo col cuore aperto, il tempo ci consumerà... Ma se non gli permettiamo di consumarci, non potrà riempirci... e resetremo belli intatti e vuoti...

venerdì 6 aprile 2007

itineriari curiosi

tanto per farvi due risate:
provate ad andare su
http://maps.google.it/maps
cliccate "indicazioni stradali"
scegliete la vostra città preferita in USA e la vostra città preferita in Europa e chiedete appunto di farvi dare le indicazioni stradali.
ecco, ora andate a vedere come vi viene suggerito di attraversare l'Oceano Atlantico.
:-D