lunedì 21 luglio 2008

fine settimana

Sabato è stata una giornata in assoluta tranquilità.
La mattina l'ho passata a Berkeley gironzolando per la città.
Decido poi di andare a fare un giro a S. Franciso. Mi armo di libro con l'intento di andare al parco del Golden Gate (è grandissimo).
Arrivata in città mi trovo un gruppo di ragazzi africani che suonano coi tamburi e monopolizzano l'attenzione di tutti i passanti. Mi fermo ad ascolarli e capisco che probabilmente stavano protestando per l'istruzione classista.
Ho comunque subito l'impressione di una città molto più vivace e movimentata di quella che avevo avuto il fine settimana precedente...
Mi rendo conto che fa freddissimo e desisto subito dall'idea di andare al parco (tirava un vento incredibilmente gelido).
Mi infilo in un uffico informazioni e realizzo che Union Square è lì vicno, anche la Cattedrale (cattolica) è solo due o tre blocks di distanza.
Penso quindi di fare un giro rapido per la città cercando di raggiungere la cattedrale e poi se ne avevo ancora voglia di andare alla Union... Cerco la via più breve per arrivare alla cattedrale e probabilmente mi intruffolo in un quartire piuttosto povero, lì per lì non ci faccio caso ma poi mi accorgo di essere oggetto di attenzione di parecchia gente... come che sembrasse strano che fossi lì... pian piano inzio a realizzare che era da un po' che camminavo in quella via senza aver icontrato nemmeno un bianco, che forse ero l'unica che indosava una borsetta da passeggio... e forse ero anche l'unica sobria che non si arrotolava in un panno di lana al bordo della strada...
Mi ha colpito che da un blocco all'altro sembrasse di essere in due città diverse: da una parte gioillerie e negozi di lusso, dall'altra parte del palazzo negozietti sgangherati, mendicanti, ubriachi...

Il freddo era davvero troppo non riesco ad arrivare nemmeno alla cattedrale e decido di tornare indietro.
Mi imbatto in un investimento (auto-pedone) e decido che è ora di rincasare.
Arrivata a Berkeley la temperatura era iù accessibile ma io ero ancora infreddolita e decido di usare quel libro che mi ero portata appresso per tutto S.Francisco per lo scopo per cui è stato scritto e mi siedo in una panchina al sole a scaldarmi.

Era sabato e l'indomani non si sarebbe potuti andare a Messa perché si cmabiava città.
Torno dai domenicani da cui ero già stata la settimana precedente.
Omelia bellissima: a volte questi americani sanno stupire anche in positivo ;)

Cena con Luis in una trattoria giapponese: non credvo che anche qua potessero esistere dei localini con pochi tavolini e con moglie e marito che cuinano quel che ordini... eppure è così... Quello che abbiamo mangiato era buonissimo e non era neanche lontanamente parente con quel che si mangia nei nostri ristoranti giapponesi.

Nel rincasare ci accorgiamo che al teatro greco c'è un concerto... Feist...
Facciamo un giro per i boschi sovrastanti in cerca di un posto dove poter vedere il concerto in tranquillità. Trovatolo arrivnao i poliziotti a madarci via allora dobbiamo accontentarci di un altro posticino altrttanto carino ma che ci permetteva solo di sentire e non di vedere...

Come saluto della città non è stato male...

Oggi (Domenica) è ventua la shuttle a prenderci al dormitorio per portarci a Palo Alto... il motel che ci hanno riservato qui è di un lusso spropositato (una roba mai vista..) vi assicuro che se anche i motel mi fanno un po' impressione (credo di aver visto troppi hitchcock...) con un lusso del genere l'impressione passa in fretta...

Qui anche la zona è da superlusso... ma senza macchina le distanze sono piuttosto lunghe e anche solo la cena è impegnatia...
Il pranzo è stato molto all'italiana al mercato (anhce se con cibo indiano)...
Stanford è a due passi ma noi saremo all'AIM.

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