venerdì 13 agosto 2010

Israele-Palestina, 30 Luglio

Sveglia alle 7 del mattino tra ciguettii ed elettrodomestici.
I ragazzi dormono ancora tutti della grossa nonostante l'altezza del sole.
Vestita in men che non si dica e Messa coi Piccoli Fratelli. Comunità raccolta e attenta, bel clima di preghiera.
Poi a sistemare sacchi a pelo, rapida colazione e poi si parte alla volta del Mare di Tiberiade.
Monte delle Beatitudini poi bella passeggiata in un sentiero sterrato verso Tabgha (prima mazzata di caldo alle forti energie giovanili - non mie).


Ci spostiamo in un "giardino ortodosso" dove facciamo pranzo sotto un bel pergolato. Il menù è quello acquistato: pane, zatar, olive, wurstel e arrosto (si fa per dire), formaggio, succhi di frutta e biscotti... il tutto in compagnia di vari animali: gatti (assolutamente disinteressati al nostro cibo...), alcune rane assai festaiole dal laghetto adiacente, delle galline, una famiglia di pavoni.

Dopo pranzo proseguiamo per Cafarnao, dove il caldo è sempre più opprimente e la compagnia cade in una depressione pari quasi a quella altimetrica della zona.
Tentiamo di boccheggiare all'ombra dei resti della sinagoga fino a quando una guida americana non spiega a voce alta ai suoi seguaci di sedersi in un certa zona perché dove eravamo noi non ci si poteva stare... sentendoci un po' in colpa per il nostro atto da italiani incuranti ci alziamo e riprendiamo la via del sole... con nostra somma sorpresa i simpatici turisti americani si catapultano a prendere i nostri posti all'ombra appena abbandoanti... sob...
Ripartimo per il Tabor.
L'autista ci abbandona al nostro destino alle pendici del monte. Arrivati al centro visitatori (leggi: centro spiumaggio turisti) siamo costretti a comprare un sostituto dello zainetto norvegese: in aggiunta alle scuciture attorno alla cerniera superiore, si è infatti aperta una terza falla sul fondo che lo rende inservibile.
Sic transit gloria mundi...

Il rimpiazzo è una tracolla
made in the holy land

che finora ha dato prova di gagliarda robustezza.
La salita a piedi richiede un'oretta circa. Il sole è forte, ma l'aria ventilata la rende piacevole. La strada si snoda a tornanti su per il monte con un'ampia vista su due lati: da uno, la pianura di Galilea, dall'altro una piccola cittadina abitata principalmente da arabi (lo capiamo dalle varie moschee e minareti che si scorgono dall'alto e dall'energica voce del muezzin elettronico) che ci accompagna nella salita.
La consegna del silenzio ci regala una bella salita al monte.
Giunti al monte ci installiamo presso la comunità "Mondo X".
Donne in pole position per la doccia armate di asciugamano e sapone...
V. vince il primo posto.
Attendiamo l'urlo di gloria dalla stanza...
ma...
dopo nemmeno un minuto è di nuovo tra noi:
i rubinetti del bagno funzionano tutti (anche quello per sciacquarsi i piedi)............
tranne uno........
quello della doccia...
Occorre quindi un'opera di persuasione di altri pellegrini... che cedono il loro bagno alle nostre grinfie.
La cena è in stile perfettamente italiano con spaghetti al pomodoro, pollo al forno e fichi d'india. Viene seguita da passeggiata al fresco attorno alla chiesa a goderci il panorama. Rischia però di concludersi con una seconda cena con I. nel ruolo di vivanda: improvvisamente sbucano infatti due simpatici cagolini marroni alti quasi un metro posti -si pensa- a difesa del giardino che iniziano a ringhiare bavosamente al povero I. che si salva per una miracolosa combinazione di sangue freddo (la fifa congela le gambe) e la mia istintiva identificazione nel ruolo di domatrice di cani (una vita tra i cani lupi sarà ben dovuta servire a qualcosa).
Stessa scena più tardi con S. che però invece di usare l'arma del sangue freddo preferisce mettere in moto le sue gambe e con un paio di falcate concitate si trova spalle al muro... i cani anche questa volta soccombono alla mia cacciata ma il povero S. è raggelato e impiega un po' per tornare in sè.
Poco prima delle 23 i colpi di tosse dalle finestre del convento diventano sempre più frequenti, il che segnala che forse è tempo di andare a dormire.

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