lunedì 8 gennaio 2007

"In nome della madre"

"[...] Alla fine del racconto l'ho rimproverato per la spesa in più "Non era lo stesso, un giorno o l'altro?"
"No, Miriàm, noi siamo nel giusto. Tu sei vergine e io sposo una vergine di mercoledì, e dimostro che del tribunale del giovedì non so che farmene".
"Da una parte noi, dall'altra tutti loro, una delle due dev'essere nel torto, Iosef. Siamo nel giusto, ma è possibile che tutta la comunità sia nell'errore?" Lo dicevo non per dubbio ma per ascoltarlo.
"Nessuno ha torto, Miriàm. Il fatto è che tu sei la più speciale eccezione e loro non hanno cuore sufficiente per intenderla e giudicarla. E' una faccenda che ha bisogno di amore a prima vista, mentre loro s'ingarbugliano sui codici, le usanze. Per loro tu sei pietra d'inciampo, per me sei pietra angolare da cui inizia la casa."
Iosef con il suo esempio prova a spiegare l'amore alla legge.

(Erri De Luca - "In nome della madre")

2 commenti:

Gabri ha detto...

Questo libro l'ho iniziato a leggere, quasi per caso, proprio la sera della vigilia di Natale e l'ho concluso proprio dieci minuti prima della messa di mezzanotte.
Mi è piaciuto molto e lo consiglio a chi ancora non lo ha letto.
Ciao

lallemath ha detto...

A me lo hanno prestato qualche giorno fa. Ero scettica dopo la premessa e mi son detta che se avessi dovuto comprarlo io probabilmente non lo avrei mai fatto. Ho deciso di leggerlo visto che chi me lo aveva prestato lo aveva apprezzato moltissimo.
L'ho divorato in meno di un Porretta-Bologna by train.
Ha degli scorci di luminosità davvero belli.
Solitamente non gradisco le fantasie editoriali o, ancora peggio, cinematografiche che riempiono di particolari l'evento dell'Incarnazione.
Ciononostante trovo che questo testo abbia alle spalle una meditazione personale viva e apra tanti begli spunti di riflessione. Offre un bel colore di luce.