lunedì 10 settembre 2007

Back from the world, Back to the world!

Non voglio anticiparvi niente con racconti filtrati dalle mie emozioni.

Sono troppe e troppo forti.

Chi di voi mi ha già ascoltata, lo sa.
Chi avrò occasione di incontrare personalmente dovrà sorbirsi il mio racconto zeppo di tutto ciò di cui quest'esperienza mi ha riempito... non sarò oggettiva... non posso esserlo! I miei occhi di carne sono impregnati di volti, di storie, di colori che non se ne vanno... non se ne andranno mai!
Per coloro coi quali non avrò opportunità di parlare, stiamo preparando un resoconto dettagliato che metteremo in rete al più presto. Quando sarà pronto ed epurato dalle coloriture personali lo pubblicheremo. Prima di darvi la tavolozza dei miei colori mi fa piacere mostrarvi il disegno in bianco e nero, l'ossatura... Se dopo lo scheletro qualcuno vorrà ascoltare anche il cuore che ancora batte... proverò... ma ci sono cose che nemmeno le parole possono descrivere, sono quelle che hanno affondato la lama nel fondo del cuore e che il rispetto o il pudore impediscono di mettere in pubblico... non ci si riesce... nemmeno a provarci... forse qualcuno potrà coglier qualcosa dalle espressioni involontarie del volto narrante perché ciò che è diventato parte di te non può non trapelare dai gesti, dalle espressioni e dall'essere in tutta la sua interezza... ma la parola scritta non toccherà mai quelle profondità... almeno non la mia...
Vorrei parlarvi di quei volti,
vorrei descrivervi ogni piega del loro viso,
vorrei raccontarvi dei suoni,
dei gridolini degli uccelli,
dell'odore della polvere...
vorrei...

vorrei che il mondo fosse uno solo!

ho imparato che il mondo è grande
ho imparato che io sono nel mondo

l'abito di prima ora è stretto
troppo stretto

non so cosa cambierà ancora
sento però che qualcosa è già cambiato.

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