giovedì 1 febbraio 2007

Ingegneri di un tempo che fu

Questa ve la devo raccontare!

Suona il telefono dell'ufficio.
Io sono la più vicina e rispondo.
E' la portinaia.
Un po' ride e un po' è seria... mi dice che c'è lì un signore di ottant'anni che ha bisogno di una consulenza matematica e che me lo passa...
(la cosa suona strana: se si ha bisogno di una consulenza non si chiama l'ufficio dei più giovani ma si va dai prof, e poi queste cose di solito si fanno su appuntamento non si passa dal dipartimento di matematica a vedere se c'è qualcuno che ti dà una mano... boh... comunque decido di stare a sentire cosa aveva da dire... gli anziani con dell'iniziativa mi incuriosiscono sempre molto)
"Signorina buongiorno!"
- La voce era di un anziano arzillo, e lo sprint lasciava presagire una telefonata articolata -
"Io sono un'ingegnere e ho ottant'anni! Senta di cosa ho bisogno: devo fare una perizia e mi serve la formula della campana di Gauss. L'ho cercata su tutti i miei libri ma non l'ho trovata. Mi serve perché mi ricordo che aveva un grafico speciale, mi ricordo che era un esponenziale, ma un esponenziale speciale perché aveva un massimo! Ma non me la ricordo... Le sarei davvero molto grato se mi potesse aiutare."
a me veniva da sorridere ma continuavo ad ascoltare perché ancora non aveva rallentato il fiato e continuava a mantenere la parola
"lei riderà signorina, ma io non riesco a trovarla... e mi ricordo che era un'equazione così bella..."
"guardi, io la campana di Gauss non la uso mai, ma mi sembra di ricordare che l'equazione fosse appunto come dice lei, ossia un esponenziale con però esponente negativo frazionario e con dei parametri variabili che danno l'apertura e l'altezza della campana... ma l'equazione così a memoria non me la..........."
non mi lascia finire di parlare... "ECCO ECCO BRAVA! BRAVA!! E' proprio così... ma a me serve l'equazione precisa perché, sa, ne ho proprio bisogno e nei miei libri..............."
Capisco che non si sarebbe accontentato di una formula così a occhio e mentre mi racconta di quando studiava ingegneria lui e dell'importanza della campana di Gauss gli trovo la formula precisa.
"Ecco, guardi, ho proprio qui la formula che le serve, se ha carta e penna da scrivere gliela detto"
"Oh signorina che brava, che gentile! ma guardi come è carina! Sa, però, qui non c'è carta e penna - BUGIA! IN PORTINERIA DOVE ERA LUI LA CARTA E LA PENNA CI SONO!!!- non è che posso venire da lei per parlarne?"
"Lei può venire senza problemi qui da me, solo che io oltre alla formula nello specifico non le so dire altro perché non mi occupo di queste cose e l'unica cosa che le posso dire a riguardo è cosa sono gli oggetti che compaiono nella formula ma delle applicazioni non lo so..."
"Non si preoccupi, lei mi dica solo come fare a venire da lei, a me serve solo la formula!"
...
sale
...
questi signori di ottant'anni così vispi si somigliano tutti ;) piccoletti, con pochi capelli, magretti ma col panciotto, occhi svegli, e bacino spostato all'indietro per star sicuri di rimanere in equilibrio :D
Arriva e mi stringe la mano ("è proprio un ingegnere di un tempo che fu", mi viene da pensare).
Gli porgo il foglio su cui avevo scritto la formula con la didascalia e gli spiego che \mi è un parametro e che \sigma è lo scarto quadratico medio.......
"oh, sì sì!lo scarto quadratico medio mi ricordo: lo scarto quadratico medio si calcola così:...."
e poi mi snoccila la formula dello scarto quadratico medio... gulp!
Riscrive tutto con la sua calligrafia.
Dopodiché inizia a raccotarmi di una volta che ha dovuto lavorare per un tizio a cui era stato ucciso un cavallo assicurato per una sessantina di milioni... poi, non so come, si allaccia a Senna, a quando lui partendo dalle formule del moto e della risonanza è riuscito ad uscire da un ginepraio da cui NESSUNO ne veniva fuori, ossia a calcolare che era stata la settima armonica a provocare l'incidente di Senna....
Che tipo!
Io restavo a guardarlo tra lo stupita e l'affascinata non tanto per i contenuti (che comuque non erano certo alla portata di tutti...) quanto per la passione con cui li padroneggiava e la voglia che aveva di raccontarsi ad una ragazzina ("lei è così giovane, non saprà neanche chi è Senna" ..........) "matimatichessa" (come mi ha definito). Non saprei se aveva solo una gran voglia di raccontare le sue prodezze passate o se era il suo modo di ringraziarmi...
Ripensavo a mio nonno.
Ad ogni modo se ne è poi andato con un'altra stretta di mano, il foglietto con la formula ben piegato in tasca e trotterellante col busto proteso in avanti come chi è pronto per cominciare!
:)

1 commento:

Anonimo ha detto...

secondo me tu devi avere qualcosa di magnetico...

li trovi tutti tu questi soggetti...

^_^

otto