martedì 4 novembre 2008

lezione di piazza in aula

Dovere di cronaca.

Oggi piove.

Sono andata in aula puntuale e ho usato il quarto d'ora accademico per parlare coi ragazzi (per non portare via loro nemmeno un minuto di lezione).
Ho detto loro che per oggi erano stati chiesti tutti i permessi necessari per fare lezione ai giardini e che questa era una bella opportunità che ci veniva regalata per segnalare il disagio (disastro ndr) che l'università italiana sta vivendo. Ho anche aggiunto però che uno dei permessi che non era ancora stato chiesto e a cui io però tenevo molto era il loro...
Forse qualcuno di voi sta pensando: "ovviamente hanno risposto di no"
...
beh... ha risposto appunto di no, ma vi dico che l' "ovviamente" per me non era tanto ovvio.
La maggior parte:
"Oggi piove", "Mi si bagna il quaderno", "Ma ci dobbiamo sedere per terra?"
Qualcun'altro: "Dopo l'esame prof veniamo in piazza finché vuole, ma fino ad allora facciamo lezione qui?!"
Infine c'era pure qualcuno che era partito indispettito con dei "Non è giusto!" "Non ci potete usare!" (tutto sottovoce) quando poi hanno visto che con me non solo non attaccavano queste argomentazioni ma che non avevo nessuna intenzione di fare qualcosa che violasse la loro volontà ci sono pure rimasti un po' male che non mi mettessi a discutere e si sono messi buoni...

Personalmente trovo preoccupante sia l'atteggiamento di chi pensa solo al suo esame o al suo quadernino bagnato che di chi si appella alla strumentalizzazione...

Sono preoccupata dal riaffiorare silenzioso ma dilagante ed imponente del "Me ne frego".

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